La Nuova Sardegna

Rinegoziazione dei mutui in arrivo altri 27 milioni

di Umberto Aime
Rinegoziazione dei mutui in arrivo altri 27 milioni

Via libera dell’aula all’unanimità. Verso il mezzo miliardo di risorse per l’isola

17 giugno 2020
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CAGLIARI. Il mezzo miliardo è a un passo. Grazie a una nuova legge, la Regione avrà in cassa altri 27 milioni da spendere per far fronte agli effetti devastanti del coronavirus su imprese e famiglie. Un tassello dopo l’altro comincia a prendere forma quello che da più parti, maggioranza e opposizione, è stato ribattezzato come un nuovo e necessario Piano di rinascita. Finora la disponibilità del pacchetto era intorno ai 140 milioni, ricontrattando i vecchi mutui accesi con la Cassa depositi e prestiti, la provvista a disposizione salirà fino a 150. Non è finita. Poi c’è il fondo di garanzia per i prestiti a tasso zero a favore delle aziende, che è sostenuto dalla Banca europea per gli investimenti, e sono altri 200 milioni. Entro giugno, infine, dovrebbe essere approvata anche a legge Salva Sardegna, che da sola vale 160 milioni. Tirate le somme, fra non molto l’ammontare del pacchetto dovrebbe superare il mezzo miliardo e altri soldi dovrebbero arrivare presto. A cominciare da quelli promessi dall’Europa al governo Conte, e che per la Sardegna dovrebbero essere molto vicini ai 9 miliardi, ma questa partita è ancora tutta da giocare.

Il filotto. Anche questa terza legge anti-Covid, dopo quella per le famiglie e i primi aiuti alle imprese turistiche, è stata approvata dal Consiglio regionale all’unanimità. «Continuiamo a essere responsabili e collaborativi – ha detto Cesare Moriconi del Pd – Però adesso, in tempi stretti, tutti questi soldi devono trasformarsi in fatti concreti. Finora la gente ha visto gran poco». Massimo Zedda, portavoce dei Progressisti, ha insistito sullo stesso argomento: «È arrivato il momento di discutere una strategia complessiva su come far rinascere la nostra economia. Ma non mi pare che la maggioranza abbia ancora le idee chiare su come agire. Noi abbiamo presentato le nostre proposte, prendetele in considerazione e il dialogo costruttivo, che ora c’è fra di noi, andrà avanti». L’assessore al bilancio, Giuseppe Fasolino, ha rassicurato l’opposizione: «Non agiremo da soli. Vogliamo condividere il più possibile ogni intervento, dimostrando che tutti vogliamo far uscire la Sardegna dal tunnel di quest’ultima terribile crisi». I prossimi giorni diranno se la Giunta e il centrodestra manterranno l’impegno. Altrimenti – come ha giurato Piero Comandini del Pd – «noi dell’opposizione ritorneremo ad attaccarvi su tutto i fronti».

I Comuni in difficoltà. Con la legge sui mutui, è passato anche l’articolo che permetterà ai sindaci di spendere quanto sono riusciti a risparmiare nel mettere a correre contributi europei e fondi regionali. Sono soldi che avrebbero dovuto restituire e invece potranno investire in cantieri anticrisi. «L’Europa ha autorizzato che possano coprire anche la spesa corrente, purché la finalità sia sempre quella di attenuare gli effetti economici e sociali della pandemia», ha ribadito Fasolino. Anche questo salvagente è stato approvato all’unanimità, ma con uno strascico polemico. Il centrodestra, con Valerio De Giorgi, presidente della commissione bilancio, ha bocciato sul nascere un emendamento proposto da Eugenio Lai di Liberi e Uguali. La correzione volante avrebbe permesso ai Comuni di avere a disposizione altri 40 milioni come primo risarcimento per le minori imposte che incasseranno. Però il via libera non è arrivato. «È assurdo – ha sottolineato fra gli altri Diego Loi dei Progressisti, consigliere regionale e sindaco di Santu Lussurgiu – che diversi assessori e la stessa maggioranza sollecitino di continuo i Comuni a liberare le imprese dal peso della Tosap e della Tari, ma poi in Aula votino contro un emendamento destinato invece ad evitare il dissesto finanziario nelle casse degli Enti locali». Alla protesta si sono uniti Gianfranco Satta e Antonio Piu sempre del gruppo dei Progressisti. L’assessore Fasolino ha assicurato: «Non lasceremo indietro nessuno». Ma senza convincere Giuseppe Meloni del Pd: «Mi auguro – ha sbottato – che l’atteggiamento di questa maggioranza cambi al più presto. Sia chiaro: con questi suoi continui no, tutti immotivati, alle nostre proposte, non costruisce ma distrugge».

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