La Nuova Sardegna

Accordo Coldiretti-Casillo: grano a 30 euro al quintale

Accordo Coldiretti-Casillo: grano a 30 euro al quintale

I numeri e le condizioni dell'accordo di filiera siglato per il terzo anno consecutivo

03 luglio 2020
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CAGLIARI. Sarà remunerato fino ad un massimo di 30 euro al quintale - e prezzo minimo fissato a 27 euro - il grano duro che il Gruppo Casillo acquisterà dai cerealicoltori sardi. E il pagamento avverrà alla consegna: «massimo ai cinque giorni dal ritiro del grano i danari saranno nei conti correnti dei produttori, come del resto abbiamo fatto negli anni scorsi», assicura Vito Savino, direttore vendite del Gruppo pugliese Casillo leader nella trasformazione e commercializzazione del grano.

Sono i numeri e le condizioni dell'accordo di filiera siglato per il terzo anno consecutivo da Coldiretti Sardegna e il Gruppo Casillo grazie alla collaborazione del Consorzio Agrario Sardegna. Dati finalmente in crescita dopo anni bui per la cerealicoltura sarda - sottolinea la Coldiretti - che non vedeva riconosciuti neppure i costi di produzione e che ha portano al minimo storico la superficie dedicata alla coltivazione del frumento. Nel 2019, secondo le elaborazioni di Coldiretti Sardegna sui dati Istat, gli ettari coltivati a grano duro sono stati 19.145 e di grano tenero 755 ettari. Numeri lontanissimi dai 96.710 ettari del 2004, con una perdita in 15 anni dell'80% della superficie coltivata a grano.

Conseguentemente sono oltre che dimezzati anche i contadini che coltivano grano che oggi si attestano a poco più di 5 mila rispetto ai circa 12 mila del 2000. Era da sei anni che non si riusciva a raggiungere quota 30 euro a quintale nella remunerazione del grano, quest'anno lo si farà grazie a questo nuovo accordo «che siamo certi - assicura il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas - darà una scossa positiva a tutto il mercato locale con delle ripercussioni positive per tutti, come già avvenuto lo scorso anno».

«Sono le migliori condizioni che siamo riusciti a spuntare nel mercato - afferma Demurtas - a cui si unisce un valore aggiunto fondamentale per i cerealicoltori cosi come per tutte le imprese: il pagamento alla consegna. L'incasso immediato dei danari è importantissimo e vale tantissimo per una impresa rispetto alla incertezza tradizionale nei pagamenti. Di solito i tempi sono lunghi e chi richiede il pagamento alla consegna deve accettare un prezzo più basso rispetto a quello di piazza, in questo caso otteniamo il massimo con le migliori condizioni». Un accordo che in parte riesce a compensare i cali di produzione che quest'anno si attestano intorno al 20% a causa dei cambiamenti climatici che hanno provocato prima uno slittamento delle semine a fine gennaio a causa delle piogge che hanno inzuppato i terreni rendendo impossibile il lavoro e poi la siccità che sta incidendo sulla quantità.

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