La Nuova Sardegna

Mesina, c’è chi lo immagina in barca diretto in Grecia o nel Nord Africa

di Luca Urgu
Mesina, c’è chi lo immagina in barca diretto in Grecia o nel Nord Africa

L'ipotesi della fuga: da Orgosolo in auto fino all’Ogliastra e poi a bordo di un peschereccio fino a mare aperto per saltare su un altro natante e scomparire

05 luglio 2020
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ORGOSOLO. Dalla sua Orgosolo in auto fino all’Ogliastra. Qui a bordo di un peschereccio fino a mare aperto per saltare su un altro natante diretto chissà dove. Nord Africa? Grecia? Non si sa. Impossibile dirlo con certezza. Si tratta di rumors, per ora ovviamente solo chiacchiere. Versioni che passano di bocca in bocca, di bar in bar. Ricostruzioni di un ultimo scatto verso la libertà a tratti suggestive ma decisamente verosimili. Sulla fuga di Graziano Mesina per evitare il provvedimento di carcerazione circolano tante storie.

Tutte recitate a mezza voce in camera caritatis lontano da occhi indiscreti davanti a un buon caffè o a una birra ghiacciata per rinfrescare queste serate roventi d’estate prima che iniziasse a soffiare l’atteso maestrale. Famoso da giovane e con un fisico agile e scattante, tutt’altro rispetto all’attuale di un normale e sedentario pensionato di 78 anni con la pancetta, pare che questa volta per sfuggire alla condanna Mesina abbia - rispetto al passato - cambiato strategia.

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Nessuna prova muscolare come ai tempi d’oro di pelle di bandito ma di intelletto, di astuzia e scaltrezza per evitare di essere sepolto dentro una cella. Qualcuno parla di un piano architettato da giorni. I contatti giusti ben oliati per il doppio passaggio prima in auto fino alle coste ogliastrine e una volta a bordo in mare per una destinazione segreta. Ovunque, ma lontano da un carcere che a questa età non si può più reggere soprattutto dopo quasi 50 anni di detenzione. Avrà detto basta con il ruolo da prigioniero, proprio lui prigioniero di un mito che oggi non c’è più.

Così, il suo ultimo anno a Orgosolo non è stato sotto la luce dei riflettori e della ribalta mediatica. Archiviata la stagione del parlare e dello straparlare seguita alla liberazione anticipata arrivata dopo la grazia del presidente della Repubblica Ciampi, questa volta il leit motiv della quotidianità aveva tutt’altri ritmi e nessuna movida. Le sue giornate erano tutte uguali, con pochi sussulti e imprevisti. Da casa dove viveva con un nipote alla piazza ai Caduti per lunghe conversazioni con gli anziani del paese, poi a pranzo ancora nell’abitazione. Un’altra passeggiata pomeridiana e poi verso le 18 accelerava il passo verso la caserma dei carabinieri per la firma che era obbligato ad apporre nel registro.

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Anche le sue tappe al bar – si racconta in paese – erano piuttosto rare e quando entrava – da astemio – non beveva di certo alcolici. Intanto il primo sabato orgolese della nuova latitanza di Mesina il paese del Supramonte cerca di trascorrerlo secondo quei canoni di attesa normalità di un post covid che frena ancora sulla ripartenza di un’economia dal fiato corto. Il flusso di turisti (lo scorso anno in queste giornate c’era la calca e un traffico importante) è davvero poca cosa.

Gruppi sparuti si aggirano nelle stradine del centro storico ad ammirare i murales indossando la mascherina, giusto solo un po’ curiosi per quella telecamere delle tv nazionali che con i suoi cronisti per il secondo giorno consecutivo si preparano alle dirette sul caso Mesina. Al camping Supramonte dove Grazianeddu veniva spesso si accende il fuoco e si infilza un bel maialetto che sarà cotto a puntino per le 13 per gli ospiti della struttura. Alcuni camperisti che arrivano dal Veneto e dall’Emilia hanno trascorso qui la notte tra la pace dei lecci in un clima ora rianimato dal frinire di grilli e cicale.

I posti di blocchi di polizia e carabinieri sono ovunque. Dentro il centro abitato e nei vari crocevia di asfalto che da Orgosolo portano a Mamoiada, Nuoro e Montes verso prima Pratobello, poi Fonni e l’Ogliastra. Ma chissà se è vero che Graziano Mesina ha lasciato queste vallate e le vigne disegnate di Locoe e Sorasi e ora da marinaio di foresta naviga a vista verso tutt’altri lidi.
 

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