La Nuova Sardegna

Al via le guardie turistiche allarme per la sicurezza

di Silvia Sanna
Al via le guardie turistiche allarme per la sicurezza

I 45 presìdi apriranno domani: a causa del Covid il bando è stato fatto in ritardo Addio h24: il primo consulto al telefono, si va in ambulatorio solo se necessario 

06 luglio 2020
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SASSARI. I turisti (pochi) hanno trovato la porta sbarrata. Uno sguardo al calendario e la considerazione è arrivata spontanea: è alquanto insolito che il 5 luglio le guardie mediche turistiche – riservate ai non residenti nell’isola – non abbiano ancora aperto i battenti. Colpa del Covid, ancora una volta, che ha posticipato la ripartenza di tutte le attività, anche quelle di tipo sanitario. Il bando dell’Ats è stato predisposto solo il 1 giugno con scadenza per la presentazione delle domande fissata al 16: l’assegnazione è avvenuta il 30 dello stesso mese. Dunque, contrariamente al solito, le guardie turistiche non hanno iniziato a operare il 1 luglio: l’apertura è prevista – a meno che non ci siano intoppi – domani 7 luglio. Ma le differenze rispetto al passato – e le incognite – sono davvero tante. La prima: la guardia turistica non sarà disponibile h24 come in passato ma seguirà orari più simili a quelli di un ufficio, 9-12 al mattino e 16-19 al pomeriggio. E per arginare la possibile diffusione di contagio, il primo contatto tra medico e paziente avverrà per telefono, con un triage a distanza nel quale si valuterà la necessità o meno di fare la visita in ambulatorio. Ed ecco la parte delle incognite: che presìdi di protezione individuale avranno i medici? Su quali dispositivi di sicurezza potranno contare per operare nelle migliori condizioni per loro e per i pazienti? Il bando non fornisce queste risposte.

Le 45 guardie turistiche. Gli ambulatori, 45 in tutto nell’isola, saranno aperti nelle località di maggiore afflusso turistico dell’isola. È chiaro che nella stagione 2020, con un calo di presenze che si annuncia massiccio, non è previsto un grande afflusso. Ma la loro presenza, considerato che l’emergenza Covid non è finita, è quanto mai indispensabile per segnalare subito eventuali casi che dovessero presentarsi. Per questo nei giorni scorsi ha suscitato sconcerto il fatto di trovarle chiuse: è successo a Platamona, nel litorale Sassarese, e a Stintino. In entrambi i casi i turisti si sono dovuti rivolgere alla guardia medica di Porto Torres.

La sicurezza. Paola Correddu, medico di continuità assisteniale con sede a Villanova Monteleone ed ex segretaria regionale della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, lancia l’allarme e invita a non perdere tempo. «Nelle guardie turistiche opereranno nella maggior parte dei casi colleghi giovani e e che hanno necessità di fare esperienze. Non lasciamoli soli e mettiamoli nelle condizioni di lavorare in sicurezza». La Correddu ricorda che gli ambulatori di guardia medica i presìdi di protezione individuale sono stati forniti molto in ritardo: «È dalla metà di maggio che abbiamo tutti i dispositivi, dai guanti ai sovracamici alle mascherine al termoscanner. Ora è fondamentale che nelle guardie turistiche siano garantite le forniture necessarie. Non solo, considerato che il primo consulto – proprio per ragioni di sicurezza – avviene al telefono – allora è necessario pubblicizzare al massimo i recapiti telefonici delle sedi, nel sito dell’Ats o attraverso altre forme di comunicazione. I medici non possono essere messi allo sbaraglio e deve esserci massima attenzione verso le comunità che ospitano i turisti e registrano una crescita delle presenze. I percorsi di sicurezza – igienizzazione e sanificazione – dovrebbero essere puntuali per garantire un’estate tranquilla a tutti».

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