La Nuova Sardegna

Nessuna traccia dell’ex ergastolano

L’ordine di scuderia è quello di non mollare la presa. Campagne, ovili semi-abbandonati, casolari decadenti, seconde case sfitte, appartamenti al mare poco utilizzati: i carabinieri delle squadriglie,...

07 luglio 2020
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L’ordine di scuderia è quello di non mollare la presa. Campagne, ovili semi-abbandonati, casolari decadenti, seconde case sfitte, appartamenti al mare poco utilizzati: i carabinieri delle squadriglie, i colleghi del comando provinciale, i militari del nucleo investigativo, continuano a cercarlo dappertutto tra Nuorese e località della costa sarda, da Olbia fino a Cagliari ma finora, di Graziano Mesina, non si è intravista nemmeno la punta del naso. E così, mentre nel suo paese natale – dove ha trascorso l’ultimo annetto da pensionato qualunque tra passeggiate e chiacchiere in piazza – la vita post quarantena riparte dalla ripresa delle visite guidate ai celebri murales e dai primi gruppi di turisti che affollano i negozi di artigianato e di tradizioni, Mesina, secondo i bene informati attende che le acque si plachino in qualche appartamento nemmeno troppo lontano da Orgosolo, ma sempre, comunque, nei confini dell’isola. Chi conosce le dinamiche del paese spiega che a Orgosolo la sua persona era sì rispettata, ma come sempre, come si riserva a un uomo maturo, seppur dal passato parecchio ingombrante. E dice anche che soprattutto in questi ultimi anni, tuttavia, parecchi dei suoi legami e del grande ascendente che un tempo esercitava sui giovani, si erano allentati e non poco, quantomeno nei confini della Barbagia. Mentre, a quanto pare, il suo nome e la sua immagine esercitano ancora un certo richiamo tra la malavita del sud Sardegna. (v.g.)

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