La Nuova Sardegna

l’isola e i trasporti

di Umberto Aime
l’isola e i trasporti

CAGLIARI. Il sogno rimane quello della tariffa unica aerea per sardi e turisti. La sollecitazione è quella di essere «coinvolti, in prima persona, nella prossima convenzione per la continuità...

09 luglio 2020
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CAGLIARI. Il sogno rimane quello della tariffa unica aerea per sardi e turisti. La sollecitazione è quella di essere «coinvolti, in prima persona, nella prossima convenzione per la continuità territoriale marittima». La certezza è che, giorno dopo giorno, le ferrovie sarde hanno sempre più fame di investimenti e «così non si può andare avanti». Sono stati questi i tre pilastri del confronto in videoconferenza fra il governatore Christian Solinas e la commissione trasporti della Camera, presieduta dal leghista Alessandro Morelli. Dalla relazione introduttiva della Regione alle domande dei deputati Nardo Marino, M5s, Romina Mura, Pd, ed Elena Maccanti, Lega, in 40 minuti il pacchetto mobilità, esterna e interna, è stato passato al setaccio. Più che altro in prospettiva futura, perché «sappiamo bene che il presente non è certo ideale e perfetto. Anzi, tutt’altro», hanno sostenuto da Roma e da Cagliari.

Aerei. Per la continuità territoriale – ha detto Solinas – «siamo in una fase di transizione». La proroga scadrà a ottobre». Dopo che succederà? «Prima di tutto aspettiamo il risultato dello studio che, come c’è stato chiesto dall’Unione europea, abbiamo commissionato alla società indipendente Oxera sullo stato del mercato». Sarà fondamentale per «far capire a Bruxelles come le nostre richieste su numeri di voli, posti e frequenze sono sostenute da esigenze reali». Perché, Solinas lo ha detto, «l’Europa non può ancora considerare la tariffa unica come un ingiusto vantaggio per il sistema turistico sardo». Non lo può essere – è stato l’esempio proposto del governatore – visto che «le tratte aeree sono la nostra autostrada e in autostrada non esistono certo pedaggi differenti a seconda della provenienza geografica di chi guida». Ma è da una vita che Bruxelles non vuol sentir parlare di tariffa unica. «A questo punto della trattativa – ha detto Solinas – chiediamo al Governo di sostenerci con più decisione in questa legittima richiesta». Come finirà la partita della Ct1 è ancora troppo presto per saperlo. Nel frattempo Solinas s’è soffermato sull’attualità. Vertenza Air Italy: «Aspettiamo di conoscere il piano industriale della nuova Alitalia, per capire come muoverci. Noi ribadiamo la nostra disponibilità, ma ripetiamo anche che la crisi dell’ex Meridiana va discussa e risolta all’interno di un confronto più ampio sul sistema aereo italiano». Crisi post Covid: «Ci sono segnali di ripresa – ha detto Solinas – ma l’obbligo di due registrazioni per arrivare in Sardegna, quella cartacea nazionale e l’App regionale, rendono le cose ancora più complicate. Auspico che, alla fine, rimanga solo la nostra applicazione».

Navi. Anche la continuità marittima è in regime di proroga e lo sarà fino all’estate del 2021. «Siamo preoccupati – ha detto il governatore – perché ancora non esiste una bozza del nuovo bando. Di sicuro vogliamo e dobbiamo essere coinvolti sin dall’inizio in tutte le prossime fasi. Anche la Corte costituzionale ha confermato che non possiamo essere esclusi». Quale sarà l’obiettivo? «Ottenere un servizio che restituisca certezze e riallineamento dei costi nei trasporti a tutte le nostre imprese». Per poi affrontare di nuovo l’attualità, parlando del caro traghetti. «Con gli armatori – ha sottolineato – abbiamo raggiunto l’accordo che quest’anno le tariffe dovranno essere inferiori del 30 per cento rispetto all’anno scorso. L’intesa sta funzionando. Fra giugno e luglio, infatti, c’è stato un significativo aumento del traffico passeggeri».

Ferrovie. L’Alta velocità è la parola d’ordine del Governo, ma «da noi non c’è nemmeno il doppio binario e, peggio ancora, Nuoro continua a essere l’unico capoluogo di Provincia a non essere collegato dalla rete ferroviaria nazionale», ha denunciato Solinas. «La verità – ha aggiunto – è che finora da noi Rfi ha investito poco o nulla di suo. I finanziamenti sono stati quasi sempre della Regione. A questo punto, con forza, chiediamo un consistente investimento infrastrutturale per abbattere i tempi di percorrenza. I nostri trasporti interni non possono più rimanere ostaggio del passato».

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