La Nuova Sardegna

De Micheli sblocca i lavori ma non frena l’assalto al Ppr

di Umberto Aime
De Micheli sblocca i lavori ma non frena l’assalto al Ppr

La ministra: «Il caso è nelle mani del governo, il cantiere potrà ripartire»

10 luglio 2020
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CAGLIARI. Il governo Conte sarà l’unico arbitro della Sassari-Alghero. Non più il Consiglio regionale, con l’interpretazione autentica del Piano paesaggistico, che comunque la maggioranza di centrodestra s’è ostinata a voler approvare. È una legge, quella della Regione, che potrebbe essere inutile. Perché, al più presto, in un modo o nell’altro, Palazzo Chigi s’è caricato sulle spalle l’onere di mettere fine alla disputa giudiziaria con la giunta Solinas sugli ultimi tre chilometri e mezzo della Quattro corsie. A prendere l’impegno, formale e solenne, è stata la ministra alle infrastrutture. «Ho rimesso il caso nelle mani del Governo. Sarà una nostra decisione collegiale a sbloccare i lavori», ha annunciato Paola De Micheli.

La svolta. Il cantiere, quindi, riaprirà senza aver bisogno del lasciapassare (arrivato ieri alle 20.15) ipotizzato dalla legge regionale che corregge buona parte del Piano paesaggistico, proposta dalla maggioranza di centrodestra, e senza neanche attendere le prossime sentenze del Tar. Nulla di tutto questo dovrebbe essere più necessario, perché – ha proseguito la ministra – sarà il Governo a «superare gli ostacoli, oggi esistenti, che hanno impedito la completa realizzazione dell’opera». A questo punto, leggendo ancora fra le righe del comunicato, è molto probabile una svolta di questo tipo: il ministero ai beni culturali sarà costretto a rimangiarsi il veto sulla Sassari-Alghero.

Bocciatura cancellata. A gennaio, dopo un parere tecnico della direzione generale delle Belle arti, era stato infatti proprio quel ministero a imporre l’alt all’asfalto dalla cantoniera Rudas all’ingresso di Alghero, perché «incompatibile con il Piano paesaggistico». Parere poi impugnato dalla Regione davanti al Tar. Ma stando all’ultima ricostruzione di Paola De Micheli fra pochi giorni «verranno di sicuro meno tutti i motivi del contenzioso». Perché, almeno così s’intuisce, sarà il Consiglio dei ministri, con una decisione collegiale, a promuovere la Sassari-Alghero al rango di «opera strategica dal grande interesse economico e nazionale» fino a «svincolarla – all’improvviso – dall’obbligo di essere sottoposta a uno o più pareri preventivi».

Lieto fine. Che andrà a finire così, con la riapertura dei cantieri, è fin troppo chiaro dopo aver letto e riletto anche un altro passaggio del comunicato del ministero: «Abbiamo ascoltato con attenzione le richieste arrivate dai sindaci del nord Sardegna e quelle proposte dai parlamentari sardi della maggioranza che sostiene il Governo. Tutti hanno ribadito la necessità che sia completato, in tempi rapidi, il collegamento fra l'aeroporto di Alghero, il porto di Porto Torres e l'aeroporto di Olbia. Per dotare – testuale – il territorio di un’infrastruttura essenziale per la mobilità dei cittadini e lo sviluppo del turismo». Sono parole scolpite sulla pietra: non ci saranno passi indietro.

Interpretazione del Ppr. È evidente che la discesa in campo del Governo ha spiazzato la crociata del centrodestra, in Consiglio regionale, per rivendicare maggiore autonomia anche nell’urbanistica. Perché, va ricordato, lo scontro di questi giorni con le opposizioni nasce soprattutto dal contenzioso sulla Sassari-Alghero e, in futuro, sull’Olbia-Arzachena. Per essere ancora più chiari: secondo chi governa, senza un’interpretazione autentica del Piano paesaggistico lo Stato avrebbe potuto ancora bloccare, come ha fatto, le opere pubbliche. «Invece noi, partendo proprio dal contenzioso sulle strade – è stato detto dai banchi della maggioranza – nella fascia costiera, nell’agro e nelle aree intorno ai beni identitari non vogliamo essere più obbligati a trattare con i ministeri cosa possiamo e non possiamo fare. Vogliamo solo sbrogliare questa matassa giuridica». Detto fatto: la proposta di legge non è stata ritirata dal centrodestra fino ad arrivare al voto finale favorevole. Ma è stata proprio questa determinazione a voler andare avanti comunque ad aver riacceso le polveri in Consiglio regionale. «Ora che è saltato l’impasse sulla Sassari-Alghero, dopo l’intervento del Governo, il centrodestra ha gettato la maschera. Non abbiamo più dubbi: con la scusa delle strade, la maggioranza ha demolito il Piano paesaggistico e spazzato via gran parte dei vincoli in vigore dal 2006», è stato ribadito dalle opposizioni. Non è certo finita qui: sull’urbanistica gli scontri saranno molti altri ancora.

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