La Nuova Sardegna

Un’opera coraggiosa destinata a lasciare il segno

di Giuseppe Pulina

Obiettività contro pregiudizi e omofobia. L’autore: se ne discute nel clero, ma poco e male

10 luglio 2020
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PALAU. Se non facesse discutere, passerebbe probabilmente inosservato. Così sicuramente non sarà, perché l’ultimo libro di don Paolo Pala, parroco di Palau, è uno di quei testi che non possono non lasciare il segno. E per l’argomento che affronta, l’omosessualità nel mondo della Chiesa, e per le argomentazioni e tesi che propone. Del resto, per un tema tanto “forte” serviva un prete tosto, uno di quelli che viene facile apprezzare per la chiarezza delle posizioni che assume e per il modo in cui le comunica, si tratti pure di tematiche poco “canoniche” e in certi contesti anche dirompenti. Il libro di don Paolo ha un titolo impegnativo (“L'accompagnamento dei presbiteri con orientamento omosessuale, un approccio morale e pastorale”) e sarà presente nelle librerie religiose dal 14 luglio. È chiaro però che non potrà non richiamare anche l’attenzione di centri di cultura e diffusione libraria, per così dire, più laici. Andrà a colmare un vuoto o, se si preferisce, contribuirà a ridurre la scarsità di contributi teorici relativi a un tema non facile e insidioso. Il saggio del giovane parroco di Palau ha chiare finalità formative. Servono un retroterra culturale e una solidità teorica notevoli per elaborare soluzioni o prospettive (don Paolo parla di “accompagnamento”) di natura morale e pastorale utili per quei presbiteri che potrebbero trovarsi a riflettere affannosamente sulla loro identità sessuale. Pregiudizi, equivoci, scorciatoie banalizzanti sono sempre dietro l’angolo quando si parla di omosessualità. Spesso “annacquata” nel linguaggio del politically correct, è anche uno degli ingredienti principali dei cosiddetti hate speech, discorsi intrisi di invettive omofobe e violente di cui abbonda la comunicazione. Che almeno la Chiesa ne sia esente è un auspicio ragionevolmente condivisibile. Per questo motivo, don Pala si è proposto di affrontare il tema con la massima obiettività possibile. Pastorale giovanile e catechetica sono gli studi che costituiscono le competenze su cui si basa il libro dato alle stampe da Tau, casa editrice umbra, una delle etichette più dinamiche dell’editoria cattolica degli ultimi anni. Ma qual è il target del libro del religioso gallurese? Il tema è di interesse generale e tutti possono leggerlo. È stato però pensato soprattutto per i presbiteri e quanti sono impegnati in un percorso di formazione per il sacerdozio. «L’idea di occuparmene – spiega – è nata quando andai a Roma a studiare teologia morale, nell’anno accademico 2017-18; allora maturai la decisione di mettere a frutto l’esperienza ormai ventennale di ministero sacerdotale, oltre a quella di rettore per sette anni del seminario diocesano, confrontandomi con un discorso pur presente nel mondo del clero, ma di cui si parla poco e male». Il fatto che finalmente se ne parli e soprattutto in un certo modo è uno dei diversi pregi di un libro, la cui prefazione, che vale come un’autorevole garanzia, porta la firma del vaticanista Salvatore Izzo.

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