La Nuova Sardegna

Narcotraffico a Sassari nigeriani sotto scacco

di Gianni Bazzoni
Narcotraffico a Sassari nigeriani sotto scacco

Sgominata la banda che faceva arrivare coca ed eroina a fiumi dall’Olanda L’organizzazione operava nel centro storico. Trentanove indagati, 16 in cella 

11 luglio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il rumore dell’elicottero che volteggia sulle case, quasi trecento militari che cingono d’assedio alcune zone del centro storico e puntano su obiettivi mirati, cerchiati in rosso su una cartina che è stata costruita dopo mesi e mesi di pazienti indagini. Con il comando provinciale collaborano colleghi di Cagliari, Caserta, Latina, Parma, Torino, Alessandria, del Nucleo Cinofili e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna”, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Sassari si è svegliata così ieri mattina, verso le 5.30, cinta d’assedio per una operazione internazionale contro il narcotraffico che ha portato all’esecuzione di 16 misure cautelari in carcere e 23 agli arresti domiciliari. Sono 39 le persone indagate, quasi tutte di nazionalità nigeriana tranne due sassaresi (un uomo e una donna), “venditori di quartiere” di eroina e cocaina. Il blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari - coordinati dal procuratore capo della Repubblica Gianni Caria e dal sostituto Giovanni Porcheddu - ha permesso di scoprire un ingente traffico di eroina e cocaina proveniente da diverse città italiane (in particolare Aversa, Napoli, Torino e Vicenza) e dall’estero, con movimenti quantificabili in circa 10 chili al mese. Tanta droga destinata alla Sardegna e con la centrale dello spaccio localizzata a Sassari, nel centro storico, dove è stata smantellata una organizzazione formata da nigeriani.

Chi sono. In carcere sono finiti i sassaresi Gavino Pinna, di 29 anni, e Stefania Ruggiu, di 35, e i nigeriani Okam Maxwell Chidubem (30), Budex Aitiegbemhin Imiereniyen (34), Daniel Chosen (36), John Harrison (29), Newton Osemwegie (27), Samuel Ihenyen Donald (31), Beauty Ojo (40), Henry Oghagpon (30), Omar Ndiaye (42), Albert Denilson (28) e Joseph Idahosa (28). Domiciliari, invece, per Chike Okeke (39), Chuks Agidi (26), Afamefuna Ogika (30), John Osasere 29, Julius Precious (28), Osas Eriaremhen Osabhohien (29, Bright Njenje (26), Ramsey Edobor Dennis (39), Richard Eghauba (28), Charles Omomia (27), Dickson Udubrah (34), Clement Ehiamentalor (28), Faith Charls (35), Francis Ehinomen (22), Sunny Isibor (32), Loveth Oakhere (27), Luvin Azamegbe (25). Sono tutti ritenuti responsabili di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso, aggravati e continuati.

L’indagine. ]L’attività investigativa - come è stato spiegato ieri mattina durante una conferenza stampa dal comandante provinciale colonnello Dionisio De Masi, e dai maggiori Emanuele Fanara (comandante del Reparto operativo) e Antonio Pinna (comandante del Nucleo investigativo) – è nata da una attività di intelligence sviluppata dal Nucleo investigativo di Sassari con la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga presso il ministero degli Interni, di Ufficiali della D.E.A. (Drug Enforcement Administration) e degli Uffici di Cooperazione Internazionale in Malesia.

I pacchi. Partivano dalla Malesia alcuni pacchi postali destinati all’Italia. Il primo intercettato dai carabinieri risale all’aprile del 2018: era stato sequestrato grazie alla collaborazione delle autorità locali nell’aeroporto internazionale di Kuala Lampur. Conteneva un sacco di juta con un giocattolo, destinatari dei nigeriani residenti a Sassari. In realtà dentro c’erano 250 grammi di cocaina. Il pacco è stato bloccato e risalendo a ritroso sono state accertate altre spedizioni di droga con le stesse modalità.

Il trucco. Per fare arrivare a destinazione il pacco senza problemi, l’organizzazione internazionale utilizzava uno stratagemma: il destinatario era inesistente all’indirizzo indicato. Così il pacco poi tornava in deposito e per il ritiro si presentava uno della banda che si fingeva delegato dal destinatario che si era dovuto trasferire in un’altra città e quindi era impossibilitato al ritiro.

Gli ovulatori. Quando il gioco è stato scoperto dai carabinieri di Sassari, che hanno effettuato diversi sequestri, l’organizzazione non si è mai fermata. Il trasporto della droga è stato diversificato con corrieri che viaggiavano in aereo o in nave, sbarcando a Porto Torrres o Olbia, con il carico di droga nella pancia. I carichi partivano da Amsterdam e raggiungevano poi Sassari ma erano destinati anche altre realtà italiane.

Solidarietà criminale. Una struttura professionale e potente quella sgominata dai carabinieri: quando alcuni quantitativi di eroina e cocaina non sono arrivati a destinazione, infatti, è subentrata la solidarietà criminale, con pezzi di organizzazione che hanno provveduto a trasferire le loro quote di stupefacente per non “turbare” il mercato sassarese e aiutare i danneggiati.

Le sentinelle. Incroci presidiati, vigilanza alle finestre e nei vicoli: sentinelle in stile Scampia, tutto documentato dai carabinieri che hanno fatto i conti - nella prima fase - con le difficoltà a lavorare senza essere notati dai trafficanti.

Gli interpreti venduti. L’organizzazione poteva contare anche sulla complicità di alcuni connazionali che in passato avevano collaborato come interpreti e traduttori per conto delle forze di polizia e quindi conoscevano bene i sistemi di indagine. Erano così in grado di dare consigli su come evitare le intercettazioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative