La Nuova Sardegna

Farina, Fnp Cisl 

«Non si muore solo di Covid C’è una sanità da riorganizzare»

SASSARI. «Occorre intervenire prontamente perché in Sardegna non si muore solamente di coronavirus». È la richiesta che il segretario generale della Fnp-Cisl Sardegna, Alberto Farina, presenterà...

12 luglio 2020
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SASSARI. «Occorre intervenire prontamente perché in Sardegna non si muore solamente di coronavirus». È la richiesta che il segretario generale della Fnp-Cisl Sardegna, Alberto Farina, presenterà domani all’assessore alla sanità Mario Nieddu insieme con i colleghi di Spi-Cgil e Uilp-Uil. Il responsabile del settore pensionati del sindacato ricorda che secondo il Rapporto Osservasalute 2019 la Sardegna nel 2017 ha registrato tra la popolazione maschile 65-74 anni il più alto tasso nazionale di mortalità per tumori: 88,9 (standardizzato su 10.000 uomini) contro una media nazionale di 81,7 su 10.000 maschi. Deve allarmare anche la situazione delle morti risalenti a disturbi psichici e a malattie del sistema nervoso nelle donne sarde over 75: qui l’isola è al secondo posto tra le regioni italiane. Sardegna sopra la media nazionale anche per la morte da malattie cardiocircolatorie e dell’apparato digerente degli uomini.

«Confidiamo molto nell’incontro di domani – spiega Farina – per cominciare a incanalare la sanità sarda verso l’abbattimento delle liste d’attesa e verso una decisa svolta che migliori radicalmente il sistema sanitario regionale. Giunta e Consiglio devono sapere che è una grave ingiustizia far ricadere contrasti politici, con il corollario di litigi per il governo dei centri di potere di Asl e ospedali, sulle categorie in assoluto più deboli della società sarda: poveri, ammalati e anziani». La pandemia – dice il numero 1 della Fnp – ha evidenziato tutte le lacune organizzative, funzionali e di organici che caratterizzano la situazione sanitaria sarda». Per la Cisl occorre puntare sulla riorganizzazione degli ospedali per renderli efficienti e potenziare il territorio sul fronte della medicina preventiva e dell’assistenza locale. «I soldi spesi per la prevenzione sono da considerare investimenti e risparmi futuri, come ha dimostrato la tempesta Covid».



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