La Nuova Sardegna

Sassari seconda in Italia tra le 17 università medie

di Paoletta Farina
Sassari seconda in Italia tra le 17 università medie

Balzo di due posti tra le istituzioni con un numero di iscritti tra 10 e 20mila

14 luglio 2020
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SASSARI. Laurea a pieni voti per l’Università sassarese che si colloca al secondo posto tra i 17 atenei medi nella classifica annuale del Censis. Un avanzamento di due posizioni rispetto al 2019 quando, tra le Accademie con un numero di iscritti tra i 10mila e i 20mila, Uniss aveva conquistato il quarto posto, con il raggiungimento, ora, di un punteggio complessivo di 96, di poco inferiore alla prima classificata, Trento, con 98,7 punti, e il sorpasso di Siena che retrocede al terzo posto.

Un risultato che vede l’ateneo migliorare dall’anno scorso in tutti gli indicatori usati dal Censis per dare le pagelle: servizi erogati (85 punti), borse di studio e altri interventi in favore degli studenti (104 con un balzo di dieci punti su cui ha influito l’istituzione della Scuola Superiore), strutture disponibili (110, ancora una volta il punteggio più alto in Italia), comunicazione e servizi digitali (107), livello di internazionalizzazione (90) e, infine, occupabilità dei laureati (80).

Successo anche nella classifica che dà i voti sui corsi di laurea: secondo posto per i corsi di studio triennali del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (101,5) che per il settimo anno consecutivo si confermano ai vertici in Italia, preceduti solo dall’Università di Ferrara (104.5), davanti allo Iuav di Venezia (99) e al Politecnico di Milano (92.5).

Ottima anche la performance di Medicina veterinaria: la laurea magistrale a ciclo unico di Sassari ha ottenuto un punteggio di 94, dietro a Padova (95,5) e davanti a Bologna (90).

E migliora anche, con un quinto posto, il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (89), che viene subito dopo l’Università di Padova (91), con una risalita di tre posizioni rispetto al 2019.

«Nonostante le difficoltà che affrontiamo tutti i giorni, accentuate dalla drammaticità del periodo che stiamo vivendo, l’Università di Sassari resta nei piani alti della classifica Censis – commenta con soddisfazione il rettore Massimo Carpinelli –. È stato premiato il sistema di comunicazione e servizi digitali e le strutture offerte ai nostri studenti. Sull’occupabilità, per quanto sia un indicatore indipendente, abbiamo messo in atto delle politiche di job placement che hanno prodotto i loro risultati. Questi numeri, attestati da un ente terzo, certificano che l’ateneo è in salute e non solo dal punto di vista finanziario, ed è un bene prezioso, irrinunciabile per tutto il territorio e che, mi auguro, possa essere gestito e custodito al meglio da chi mi succederà». Carpinelli da novembre, infatti, non sarà più rettore ed è in corso un’infuocata campagna elettorale per il suo successore. «Credo che questi dati oggettivi e incontestabili costituiscano la migliore risposta alle polemiche sollevate nelle scorse settimane», chiosa il Magnifico.

Però Carpinelli si preoccupa anche di come sarà l’Università dopo lo tsunami della pandemia. «La crisi economica che ne è seguita – riflette – potrebbe scoraggiare a intraprendere gli studi universitari. Servono perciò politiche di sostegno alle famiglie perché i giovani possano avervi accesso».

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