La Nuova Sardegna

Eventi e spettacoli fermi le agenzie chiedono aiuto

di Maria Antonietta Cossu
Eventi e spettacoli fermi le agenzie chiedono aiuto

Dall’assemblea di Ghilarza un Sos lanciato alla Regione: «Siamo allo stremo»

16 luglio 2020
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GHILARZA. Sono rimasti dietro le quinte molto più a lungo delle altre categorie economiche penalizzate dagli effetti collaterali dell’emergenza epidemiologica. E anche adesso che il governo centrale ha allentato le maglie della normativa anti-covid, gli operatori del circuito legato all’organizzazione di eventi e spettacoli rischiano di rimanere impantanati in una crisi senza precedenti.

Gli addetti ai lavori temono di rimanere tagliati fuori dalla ripresa, ritardata da norme che giudicano proibitive rispetto alle limitate capacità economiche della stragrande maggioranza delle realtà imprenditoriali e artistiche. A questa difficile situazione le agenzie e le società di servizi dell’isola hanno cercato una via d’uscita nella prima riunione congiunta che si è svolta ieri a Ghilarza. Dal capoluogo del Guilcier gli operatori del comparto hanno lanciato la richiesta di un salvagente alla Regione, ovvero soluzioni che spianino la strada verso la ripresa dell’indotto legato agli eventi dal vivo. L’assemblea si è anche confrontata su misure d’intervento strutturali che vadano oltre il superamento della situazione contingente. Le rivendicazioni saranno esposte al tavolo di confronto che gli imprenditori sperano di aprire con la classe politica regionale. Un’istanza che il coordinamento delle agenzie di spettacolo recentemente costituito avrebbe sottoposto già ieri alla giunta Solinas, che però ha disertato l' incontro a causa dei concomitanti lavori consiliari sul decreto Salvaimprese.

«Siamo gli ultimi a poter ricominciare e come non bastasse la strada della ripresa è impervia – ha lamentato Giorgio Magario, titolare dell’agenzia Music Gio' Service di Neoneli –. L’applicazione delle prescrizioni relative ai controlli, al distanziamento e alle sanificazioni è onerosa a fronte di un pubblico ridotto e di entrate esigue. A questo si aggiunge il fatto che gli eventi dal vivo sono ancora rari perché le responsabilità penali che deriverebbero da un ipotetico caso di contagio frenano i promotori, inclusi i Comuni».

Per perorare la causa della categoria, che ieri ha dato ufficialmente il via al movimento di rivendicazione “La musica non deve morire”, l'assemblea ha eletto un gruppo di delegati. Ne fanno parte Leonardo Zanza e Ninni Tomasiello per le agenzie di spettacolo e management; Corrado Garau, Antonello Maccioni e Giorgio Magario per la branca allestimenti e strutture, Lorenzo Fasolo e Checco Cadoni per il settore organizzazione di eventi, Luca Parodi e Gigi Sanna per gli artisti. «Il settore è allo stremo, da marzo a oggi il fatturato è stato pari a zero o quasi. Speriamo che dal confronto con la politica scaturiscano delle soluzioni utili a superare l'emergenza e che il tavolo rimanga aperto per analizzare le problematiche del comparto indipendentemente dalla pandemia», ha auspicato Michele Frau, della Service audio luci effetti speciali e produzione spettacoli di Sassari.

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