La Nuova Sardegna

A Cala Mariolu non si entra: scoppia la guerra tra Comuni

di Paolo Merlini
A Cala Mariolu non si entra: scoppia la guerra tra Comuni

La Regione autorizza un passaggio e il sindaco di Baunei blinda la spiaggia.  Stop allo sbarco di privati da Orosei e Dorgali in uno scontro che è anche politico

18 luglio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A BAUNEI. Come in tutte le guerre che si rispettino era previsto uno sbarco. Ma il temuto assalto alla fine non c’è stato, e l’esercito di vacanzieri, oggetto inconsapevole di questa contesa che è sia di campanile, sia economica che politica, ha ripiegato verso le altre spiagge della costa baunese. D-Day rinviato dunque a Cala Mariolu, dove nelle prime ore di ieri i titolari di motonavi e noleggio di gommoni di Dorgali e Orosei avevano sistemato le boe del corridoio d’accesso dal mare autorizzato dalla Regione. E dall’altra parte, nella battigia, i barracelli di Baunei pronti a far rispettare l’ordinanza del sindaco Salvatore Corrias, che qualche giorno fa ha vietato «l’accesso dal mare e da terra», frase che evoca anche questa il senso di epiche battaglie, alla cala oggi più ambita della Sardegna. Ma lo scontro appunto non c’è stato, anche perché tra ordinanze e contro ordinanze, diffide e ricorsi al Tar, e persino interrogazioni in consiglio regionale, l’unica notizia certa è che Cala Mariolu resta ancora preclusa, per quanto tempo non si sa, alle migliaia di turisti che ogni anno fanno a gara per andare a tuffarsi nel mare cristallino di una delle spiagge più belle del Golfo di Orosei.

Il pontile della discordia. L’ultima ordinanza in ordine di tempo è di ieri pomeriggio e arriva dalla capitaneria di porto di Olbia. Riguarda il pontile d’attracco, la scintilla che ha dato il via al conflitto. Si può utilizzare, dice in sostanza il comandante Maurizio Trogu, che proprio ieri mattina ha ricevuto la relazione di collaudo della struttura realizzata dal Comune di Baunei, ma prima dovrà essere dotato di tutte le autorizzazioni del caso ed eventualmente dato in concessione. Era stata la stessa capitaneria, infatti, un anno fa, a dichiarare abusivo e privo di collaudo quel pontile in metallo, fissato alla roccia calcarea. Secondo quest’ultimo uno strumento di sicurezza per gli sbarchi che un anno fa riguardavano 4-5mila persone al giorno, sia pure a contingenti di mille ciascuno e per un tempo massimo di due ore (ora, con il Covid, sono stati dimezzati, sino a un massimo di 550 per volta). Dicono i detrattori che il pontile fosse la chiave di volta per ottenere un euro per ciascun bagnante sbarcato, come «contributo all’ormeggio», contributo che nelle altre cale invece è volontario, anche se tutti finiscono per versarlo. Moltiplicate per 250mila turisti l’anno e otterrete una somma di tutto rispetto, soprattutto per un Comune di 3800 abitanti. Sin qui il pontile: e il corridoio con le boe che fine farà? La competenza è della Regione, ma la capitaneria suggerisce di lasciarlo in uso per quando si verificheranno fenomeni di risacca, non senza aver segnalato che il chiosco bar (sì, a Cala Mariolu c’è un bar) ha necessità di servizi igienici e una passerella per disabili. Infine la capitaneria ricorda di mettere in sicurezza il pericolo di frane evocato nell’ordinanza motivata dal contrasto al rischio Covid (come se nelle altre cale i bagnanti fossero immuni da rischi).

Manovre in Regione. Quarantasei anni, sindaco Pd al secondo mandato e alla prima legislatura in consiglio regionale, coltissimo (nell’incontro cita D’Annunzio, forse visto il clima vagamente bellico), Salvatore Corrias è uno studioso di letteratura approdato in politica per amore del suo paese. Laureato in lettere con lode, ha un dottorato in letterature comparate, ha rinunciato alla carriera universitaria per fare l’insegnante prima al liceo di Tortolì e poi, per scelta, alle medie di Baunei. Alle ultime comunali ha vinto con il 73% delle preferenze, alle regionali con 2500 voti. «Siamo i custodi di questo tesoro. Non consentiremo a nessuno, in alcun modo, di saccheggiare ciò che non gli appartiene», dice interpretando il pensiero di molti compaesani.

Il riferimento, neppure troppo velato, è rivolto agli imprenditori di Orosei e di Dorgali, ma soprattutto di quest’ultimo centro, l’eterno nemico verrebbe da dire, che avrebbero approfittato dei buoni uffici presso la giunta regionale di centrodestra per far passare prima una modifica alle norme sull’uso dei litorali, e poi favorito l’approvazione del corridoio per le motonavi “straniere”. «Vorrà dire che sbarcheremo a Cartoe», dice con ironia, riferendosi a una spiaggia notoriamente dorgalese, ma forse comincia a pensarci davvero. Anche perché la prossima battaglia è già in corso per Cala Luna, pietra miliare della guerra a suon di ricorsi tra i comuni che va avanti da trent’anni. La spiaggia, al confine mai stabilito con esattezza tra i territori di Dorgali e di Baunei (ufficialmente la foce del fiume, che però si sposta di anno in anno a secondo delle piene invernali), è la linea del Piave di questa guerra degli ombrelloni.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative