La Nuova Sardegna

La strage di via D’Amelio, commozione nell’isola

La strage di via D’Amelio, commozione nell’isola

Un’agenda rossa in ricordo del giudice Borsellino a Sassari, una messa a Sestu per Emanuela Loi

20 luglio 2020
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SASSARI. Un’agenda rossa, simile a quella da cui il giudice antimafia Paolo Borsellino non si separava mai. Un’agenda rossa, simbolo della legalità in difesa della quale il giudice e i cinque agenti della sua scorta persero la vita. Uccisi nell’attentato di via D’Amelio a Palermo, il 19 luglio del 1992. Ventotto anni, alle 16 e 58 di una caldissima domenica. Ieri alla stessa il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha consegnato un’agenda rossa al Prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro e al vicequestore vicario Francesco Borrè, nel parco dedicato a Emanuela Loi, la poliziotta di Sestu vittima della strage. «A distanza di tanti anni – ha detto il presidente Pais – il dolore per la strage di via D’Amelio, in cui morirono il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, tra cui l’agente Emanuela Loi, è sempre più forte. Il ricordo rimane indelebile anche perché la Sardegna ha pagato in prima persona con la vita di Emanuela Loi, tra l’altro prima donna della Polizia a morire in servizio, un tributo pesantissimo alla lotta alla mafia». La cerimonia è stata sobria e discreta nel parco proprio di fronte alla Questura di Sassari. Il presidente del Consiglio Michele Pais ha aderendo all’iniziativa della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome con il gesto simbolico della consegna dell’agenda.

Ma quellla di Sassari non è stata l’unica cerimonia in ricordo di quel giorno e del grande dolore causato soprattutto alle famiglie delle vittime. A Sestu, il paese di Emanuela Loi, una folle enorme ha partecipato alla cerimonia in cimitero, con la messa celebrata da don Eugenio Cocco, il cappellano provinciale della polizia di Stato. «Il gesto eroico di Emanuela deve suscitare ammirazione e stima – ha detto il cappellano – Il suo è l’esempio di una poliziotta caduta perché credeva nella giustizia e nella legalità. Lei e gli altri eroi morti della strage di Palermo devono stimolarci a seguire questa strada. Il sacrificio genera uno stile di vita». In prima fila as ascoltrare commossi c’erano i familiari di Emanuela: il fratello Marcello, la sorella Claudia e la nipote Emanuela, sua omonima che ha deciso di seguire la stessa strada della zia: proprio ieri, in una intervista sulla Nuova Emanuela Loi ha annunciato che anche gli ultimi ostacoli sono stati superati e a breve inizierà il corso di formazione per entrare a fare parte della Polizia di Stato. In cimitero sono state deposte le corone di fiori del capo della polizia, del questore di Palermo e di quello di Cagliari. Al termine la cerimonia è proseguita in piazza della Legalità, dove si trova, sulla facciata di un edificio, un grande murale realizzato dall’artista di Villasor Daniele Pillittu, dedicato alla Loi, medaglia d’oro al valore civile. A Villamassargia all’agente ucciso è stata intitolata una rotatoria, sull’esempio di molti altri centri dell’isola che hanno dedicato alla poliziotta coraggiosa morta così giovane, vie, piazze, monumenti e belvedere.

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