La Nuova Sardegna

Che scuola sarà? Lettera alla ministra

Che scuola sarà? Lettera alla ministra

Docenti, risorse e sicurezza: centinaia di firme a corredo dell’iniziativa del Forum

28 luglio 2020
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SASSARI. Le firme sono più di un centinaio e insieme rappresentano un vero e proprio spaccato della società: ci sono insegnanti, tantissimi, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali, sindaci (tra gli altri Pula, Guasila, Ploaghe, Lanusei, Gonnesa) ex sindaci, ex consiglieri e presidenti della Regione (Francesco Pigliaru), ma anche medici, ingegneri, ferrovieri. Hanno sottoscritto un documento titolato “Tornare a scuola nelle classi, a che punto siamo?” inviato come lettera aperta alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, alla vice ministra Anna Ascani – che domani parteciperà al tavolo tecnico regionale sulla scuola – e ai massimi organismi scolastici in Sardegna. L’iniziativa è del Forum della scuola e l’obiettivo è avere risposte chiare in vista della riapertura a settembre. La prima: Qual è il progetto complessivo di riapertura? E poi, strettamente collegate, qual è la situazione logistica, quanti docenti di nuova immissione o di supporto? Ancora: come e dove verrà rafforzato il sistema di trasporto locale? A che punto è la copertura con banda ultra larga del territorio e delle scuole? Esiste un piano di voucher per la fornitura di strumenti agli studenti e per la formazione dei docenti? C’è poi una parte dedicata al piano Iscol@ messo a punto dall’ex giunta Pigliaru: quale è il piano di rafforzamento di Iscol@? Quale il costo? Quante risorse aggiunge lo Stato? Quante la Regione? Il Forum sottolinea che proprio grazie a Iscol@ – con investimenti complessivi per circa 400 milioni – gli istituti dell’isola sono, dal punto di vista strutturale (manutenzione, dimensione aule e funzionalità arredi) nelle condizioni di riaprire le lezioni “in presenza” in percentuale superiore al 90%. Per questo secondo i firmatari «il proseguimento e il rafforzamento di tale azione deve costituire una impegno immediato sia per il Ministero che la per la Giunta Regionale che, negli ultimi 16 mesi, non ha ancora aggiunto alcuna risorsa a questo piano. «In queste settimane, quindi, bisognerà fare ogni sforzo perché quel residuo 10% sia messo nelle condizioni di accedere alle classi, in condizioni di sicurezza». In primo piano anche il delicato tema della dispersione scolastica e la necessità di intervenire sulla questione del dimensionamento, «che ha regole inadatte all’isola». E naturalmente la questione cruciale delle risorse: «Il sostegno del Ministero deve essere maggiore e bisogna battersi affinché le dotazioni finanziarie e organizzative siano finalmente adeguate alle esigenze».

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