La Nuova Sardegna

L’elica gli trancia una gamba Sub muore dissanguato

di Tiziana Simula
L’elica gli trancia una gamba Sub muore dissanguato

Incidente nelle acque dell’Isola Rossa: vittima un turista milanese di 50 anni

31 luglio 2020
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TRINITÀ D’AGULTU. È morto dissanguato dopo che l’elica di un motoscafo gli ha tranciato di netto la gamba. Una fine orribile per un sub, travolto e ucciso nelle acque cristalline dell’Isola Rossa, da un motoscafo guidato da un turista milanese. Che l’ha subito caricato a bordo della sua imbarcazione e trasportato in banchina. Ma per lui, non c’è stato nulla da fare. L’uomo è stato identificato soltanto ieri notte: si chiamava Andrea Sabbadini, 50 anni, di Milano, in vacanza a Costa Paradiso con la sua famiglia.

Secondo la prima ricostruzione dei fatti da parte dei carabinieri della compagnia di Valledoria, al comando del capitano Sergio Pagliettini, dei colleghi della stazione di Trinità D’Agultu e degli uomini della Capitaneria di porto di Porto Torres, l’uomo si era immerso da solo per una battuta di pesca utilizzando regolarmente la boa di segnalazione, trovata dagli uomini della Capitaneria a poca distanza dal luogo dell’incidente.

La tragedia è avvenuta intorno alle 18 nel tratto di mare tra Isola Rossa e Costa Paradiso.

Andrea Sabbadini, da una prima ricostruzione dei carabinieri e della Capitaneria, si sarebbe tuffato dall’insenatura di Cala Rossa, un gioiello tra gli scogli del litorale di Trinità D’Agultu. Da lì, avrebbe preso il largo per la sua battuta di pesca. Poi, improvvisamente l’orrore, con il motoscafo che lo travolge e l’elica che gli trancia di netto una gamba. L’uomo alla guida dell’imbarcazione e le altre persone che erano a bordo con lui, tutti turisti milanesi, hanno sentito chiaramente il colpo nella barca. Un rumore sordo. Il motoscafo si è fermato e davanti ai loro occhi, un’immagine terrificante. Sono stati gli stessi turisti, disperati e sotto choc di fronte a quella tragedia, ad afferrarlo e a caricarlo di peso sul motoscafo e ad allertare i primi soccorsi. Ma la corsa verso la banchina di Isola Rossa e ogni tentativo da parte degli operatori del servizio 118 di salvargli la vita è stato inutile. L’uomo è morto dissanguato.

Tutti gli occupanti del motoscafo sono stati sentiti a lungo dai militari e dagli uomini della Capitaneria che dovranno ora ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. La Procura di Tempio ha naturalmente aperto un’inchiesta e risulta iscritto nel registro degli indagati il conducente del motoscafo.

Lungo l’elenco degli incidenti di mare in Gallura che in qualche maniera possono essere accostati alla tragedia di Isola Rossa. Il caso più clamoroso fu quello di Angelo Spelta, l'industriale bergamasco già campione europeo di off shore, prosciolto dall'accusa di omicidio colposo per intervenuta prescrizione del reato. Il pilota di motonautica era finito davanti ai giudici galluresi per la morte di Roberto Marcozzi, un sub romano travolto e ucciso il 26 agosto del 1994 a Porto Cervo, da un motoscafo pirata. Quindici anni fa, nel luglio 2005, a Cala di Volpe una donna, Patricia Alexandra Morgan, 48 anni, americana con passaporto italiano, si era tuffata da uno yacht per raggiungere, a nuoto, alcuni amici su un'altra imbarcazione ferma nella rada quando fu travolta e uccisa da un motoscafo con a bordo due persone, un finanziare austriaco e un marianio turco. Entrambi furono assolti in primo grado e condannati in appello a un anno di reclusione. (ha collaborato Angelo Mavuli)

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