La Nuova Sardegna

Moby Prince, gli ultimi istanti di vita

di Alessandro Pirina
Moby Prince, gli ultimi istanti di vita

Caricato su Youtube il filmato della famiglia Canu poco prima della tragedia

31 luglio 2020
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OLBIA. In sottofondo c’è la voce di Bruno Pizzul che fa la telecronaca di Barcellona-Juventus, poi si sente la musica di “Quando quando quando”. In primo piano ci sono sempre Sara e Ilenia, 5 anni la prima e appena 1 la seconda. A riprenderle che ballano e giocano è il padre Angelo Canu, 28enne di Burgos, agente di polizia penitenziaria a Pisa, che rientrava in Sardegna con la moglie Alessandra Giglio, 26 anni, e le figlie. Sono le immagini degli ultimi istanti di vita sulla Moby Prince. Un filmato di 4 minuti in cui si vedono anche alcuni dei 140 tra passeggeri e membri dell’equipaggio morti la notte del 10 aprile 1991 a poche miglia da Livorno, quando la nave entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, poco dopo aver mollato gli ormeggi in direzione Olbia. Una tragedia, la Ustica del mare, che attende ancora giustizia. Finora di questo filmato se ne era sempre parlato, ma a visionarlo erano stati solo gli inquirenti e i familiari delle 140 vittime. Invece, da qualche giorno è su Youtube. «Ho avuto copia di questo video dal pm De Franco, perché si vedeva Liana nel negozio di bordo – dice Loris Rispoli, che perse la sorella e oggi guida l’associazione Io sono 141 –. Lo diede a me e a un’altra persona con la preghiera di non darlo ai giornalisti per rispetto della famiglia Canu che non aveva mai visto la piccola Ilenia. Ho rispettato l’impegno e oggi rivedo il video su Youtube. Le prime immagini sono prima della partenza. Si vede Quirico Addis (finanziere di Buddusò, ndr) con la moglie (Maria Mela, ndr), poi lui scende. Fino alle immagini nella cabina. Ma ciò che fa veramente male è immaginare ciò che sarebbe accaduto poco dopo: quelle bambine, quelle persone sono state lasciate bruciare lentamente senza portare loro soccorso». Luchino Chessa, figlio del comandante Ugo - che aveva portato a bordo la moglie Maria Giulia Ghezzani - e oggi è presidente della associazione 10 aprile, ha commentato. «Ogni volta che vedo il filmato ho i brividi. Pensate che quello che sta vedendo è avvenuto pochi minuti prima della collisione e dell'incendio. Tutte quelle persone riprese nel video sono morte dopo atroci sofferenze. Angelo Canu nel momento che è scattato l'allarme ha riposto la telecamera nella custodia e l'ha portata con se insieme ai bagagli. Tutti avevano il giubbotto di salvataggio e attendevano fiduciosi l'arrivo dei soccorsi. Maledetti coloro che nulla hanno fatto per salvare la famiglia Canu e tutti gli altri passeggeri e membri dell'equipaggio! Pagheranno, ne sono sicuro!».

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