La Nuova Sardegna

Contagi in aumento ma è record di tamponi

di Silvia Sanna
Contagi in aumento ma è record di tamponi

Sono 66 i nuovi casi, 36 nel Nord dell’isola: 6 in più i ricoveri in ospedale In 24 ore eseguiti 2252 test: il numero più alto dall’inizio dell’emergenza

05 settembre 2020
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SASSARI. I contagi sono di nuovo in aumento dopo i numeri più contenuti di giovedì. L’ultimo bollettino ufficiale parla di 66 casi di positività accertati, di cui 60 grazie all’attività di screening, cioè il tracciamento dei contatti di soggetti infetti, e 6 sottoposti a tampone perché presentavano sintomi riconducibili al Covid. Rispetto a giovedì, c’è un aumento di 27 casi, con una concentrazione nel Nord dell’isola, tra il Sassarese e la Gallura (36). Ma nel confronto bisogna inserire anche un altro aspetto molto importante: quella di ieri è stata la giornata record dall’inizio dell’emergenza, dunque da marzo, per il numero di tamponi effettuati. Sono stati infatti 2252 i test, circa 500 in più rispetto a giovedì e a mercoledì, almeno un migliaio in più rispetto ai giorni più bui in pieno lockdown, quando raramente veniva superata quota 1000 e il numero medio oscillava tra 700-800. Un balzo notevole che sta consentendo di individuare subito focolai e disporre misure di contenimento e isolamento. La maggior parte dei nuovi casi accertati sono infatti asintomatici, anche se nelle ultime 24 ore c’è stato un aumento significativo dei ricoveri in ospedale: +6.

I numeri. Oltre ai 36 casi nel Nord dell’isola, l’ultimo bollettino dell’Unità di crisi segnala 8 positivi nella Città Metropolitana di Cagliari, altrettanti nel Sud Sardegna, 9 in provincia di Oristano e 5 in quella di Nuoro. Sono i 41 i pazienti ricoverati in ospedale (erano 35). Invariato il numero dei pazienti in terapia intensiva, attualmente 6. Le persone in isolamento domiciliare sono 963. Il totale degli attualmente positivi è 1010.

I contagi. A margine dei dati inseriti nel bollettino ci sono quelli comunicati dai sindaci. In Gallura il primo cittadino di Tempio Gianni Addis segnala 1 nuovo positivo nella città gallurese, dove gli attuali contagiati salgono a 4. Due nuovi casi a Golfo Aranci, entrambi non residenti, 1 alla Maddalena e a Santa Teresa. Buone notizie da Calangianus, dove i test sierologici eseguiti sui giocatori della squadra di calcio di mister Luca Rusani, che milita nel campionato di Promozione, hanno dato esito negativo. Salgono a 5 invece i casi di positività a Sorso, come comunica il sindaco Fabrizio Demelas: si trovano tutti in isolamento domiciliare, mentre sono 33 le persone in quarantena. Due i nuovi positivi a Putifigari, nel Sassarese. Un po’ di apprensione ha suscitato la notizia della positività del pediatra di Escalaplano: il sindaco del paese del Sarcidano, Marco Lampis, raccomanda «ai genitori dei bambini che sono stati visitati e in generale a tutte le persone entrate in contatto con il medico dall’11 sino al 25 agosto – ultimo giorno in cui il pediatra era nell’ambulatorio del paese – di avvisare il proprio medico di famiglia che darà indicazioni sul da farsi». A Oristano, sono 3 le persone risultate positive al tampone, tutti residenti. Il sindaco Andrea Lutzu spiega che dei tre nuovi casi uno è attribuibile a un congiunto del dipendente del Museo Antiquarium arborense, uno a un giovane di rientro dal nord Sardegna dove ha lavorato in una struttura turistica e un terzo venuto a contatto con turisti già contagiati.

Sos scuole. Nel giorno in cui Save the children pubblica i risultati di una indagine Ipsos sui timori dei genitori in vista del rientro a scuola, nell’isola continuano i grandi lavori per cercare di assicurare un posto in aula a tutti con il giusto distanziamento e scongiurare così il più possibile la didattica a distanza. Al liceo Siotto di Cagliari via alle aule extralarge: operai al lavoro per abbattere i muri divisori, per consentire ai ragazzi di tornare in classe in condizioni di sicurezza. È proprio la sicurezza l’aspetto che più preoccupa i genitori nell’indagine di Save the children: il 51% è allarmato per i rischi legati al mancato distanziamento fisico. E mentre 2 genitori su 10 ritengono di non essere più in grado di sostenere le spese della mensa, 4 su 10 hanno paura che le possibili variazioni di orario di entrata/uscita da scuola non siano compatibili con gli impegni di lavoro. E temono di dover rinunciare alla propria vita professionale.

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