La Nuova Sardegna

Una finì allo zoo, la gente le lanciava le noccioline

Una finì allo zoo, la gente le lanciava le noccioline

Il ricordo di Giorgio, il ponzese: «Nel ’67 il mio compito era di urlare per svegliarle e attirare i turisti»

05 settembre 2020
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DORGALI. «La gente vedeva le foche che entravano e uscivano dalle grotte – racconta Giorgio Romano, figlio di Stefano uno dei ponzesi che per primo ha portato i turisti in barca in visita alle Grotte del Bue Marino –. Nel ’67 con i turisti a bordo, il mio compito quando si arriva in grotta era quello di svegliare le foche. Urlavo e facevo rumore, così i turisti le vedevano e accorrevano sempre più numerosi. Poi – prosegue Romano – arrivò il declino, con la progressiva scomparsa delle foche, causato principalmente dalla pesca a strascico che aveva fatto piazza pulita del pesce, sostentamento principale delle foche. E loro, visto il trattamento, hanno deciso di cambiare aria».

C’è poi il capitolo, tristissimo, della cattura di un esemplare, strappato al suo habitat e portato a Roma. «Mio padre – prosegue Romano – su richiesta del Ministero l’ aveva catturata. Portate a Roma, prima di arrivare allo zoo e le avevano fatto fare un bagno alla fontana di Trevi». Era il 1951, l’Istituto Luce conserva uno straordinario filmato che documenta l’evento e che si può visionare sul sito web de La Nuova Sardegna. L’arrivo della foca a Trevi, il bagno nella fontana clorata e l’evidente disagio dell’animale, in mezzo a una folla chiassosa e, per la bestiola, certamente terrificante. Quindi il trasferimento allo zoo dove «le lanciavano le noccioline», conclude Romano.

Per puro caso il ritrovamento è coinciso con l'approvazione, avvenuta qualche giorno fa dal Comune di Dorgali, della presa d'atto della prima proposta di perimetrazione dell’Area marina protetta di cui si parla da anni e che Dorgali e Orosei inseguono mentre Baunei non ne vuole sentir parlare, almeno nei termini in cui è stata presentata finora. Ed era un pallino dell'ex sindaco di Dorgali Angelo Carta, e che l'attuale sindaca Maria Itria Fancello sta portando avanti in nome della tutela dell'ambiente. Ma già anni fa, l'amministrazione guidata dell'allora sindaca, Caterina Loi, dopo uno studio aveva individuato nella spiaggetta di Ziu Santoru il luogo per una eventuale reintroduzione della foca monaca, andata via a seguito della sempre più crescente antropizzazione. Anche se più che una reintroduzione, gli esperti del ministero dell’Ambiente avevano suggerito la ricostituzione delle condizioni ambientali perché la foca monaca potesse riprendere la strada di casa. Delle sue grotte. Come sembrerebbe essere avvenuto.(nino muggianu)

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