La Nuova Sardegna

«L’Ats avvisa in ritardo dei contagi»

«L’Ats avvisa in ritardo dei contagi»

Cocco, sindaco di Bottidda: seri problemi per chi deve controllare gli isolamenti

13 settembre 2020
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SASSARI. Le comunicazioni arrivano in ritardo, i numeri di telefoni squillano a vuoto e le procedure non possono, di conseguenza, essere attivate per tempo. Questo comporta due tipi di problemi: il primo più strettamente sanitario perché è impossibile intervenire subito con le misure restrittive per i soggetti positivi e per i loro contatti, il secondo invece è di natura emotiva, perché le incertezze generano allarme e panico tra la popolazione. A sollevare il caso, già denunciato da altri sindaci e dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana è stato il consigliere regionale di Leu e sindaco di Bottidda Daniele Cocco. L’esponente della opposizione dopo avere rappresentato la grave situazione in commissione sanità, organismo di cui è vicepresidente, ha scritto una lettera aperta all’assessore Mario Nieddu. Cocco si sofferma sulle difficoltà nel suo territorio, il Goceano, ma che sono comuni a tutta la Regione: «Mi riferisco ai ritardi di comunicazione tra Ats e sindaci dei comuni, i quali non riescono ad avere le comunicazioni sulle positività Covid in tempi accettabili. Questo fatto comporta un serissimo problema rispetto al controllo delle quarantene domiciliari e di tutte le procedure in capo alle amministrazioni comunali, compreso anche il sistema di smaltimento dei rifiuti. Esiste una immensa difficoltà a comunicare con i numeri di telefono messi a disposizione, i medici di base continuano ad avere problemi a rapportarsi con le strutture di riferimento per cui le reti relazionali presunte sono impossibili da ricostruire. Esempio eclatante al mio comune è arrivata solo una comunicazione ufficiale di isolamento fiduciario (2 persone su un nucleo familiare di 3) nonostante da fonti certe si conoscano altri casi con possibili positività», aggiunge il consigliere regionale di minoranza. Che poi va avanti: «Non è il momento delle polemiche, ma se chi di dovere più volte informato non si decide ad intervenire saranno davvero dolori». E poi ancora: «Ripeto nessun falso allarmismo ma una seria presa di coscienza sul fatto che il sistema sta funzionando male e non per colpa dei medici o dei sindaci. Per questo – chiude Cocco – è necessario avere risposte con estrema urgenza». Anche per rassicurare la popolazione: le certezze sul numero dei casi sono importanti per evitare il diffondersi di fake news e generare panico spesso ingiustificato.



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