La Nuova Sardegna

Referendum, se vince il sì l’isola da 25 a 16 parlamentari

Referendum, se vince il sì l’isola da 25 a 16 parlamentari

Urne aperte domenica e lunedì: non è previsto quorum, basterà un voto in più

14 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Domenica e lunedì gli italiani saranno chiamati a dire Sì o No al taglio dei parlamentari. Il referendum è stato indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari del 36,5 per cento. In questo modo la Camera passerebbe da 630 a 400 seggi, il Senato da 315 a 200. Un taglio che inciderebbe anche sulla compagine sarda a Roma, che da 25 rappresentanti passerebbe a 16. Trattandosi di un referendum costituzionale non è previsto alcun quorum. Basterà un voto in più per il Sì o per il No a decidere il verdetto della consultazione.

Sulla carta la maggior parte dei partiti è schierata a favore del taglio dei parlamentari, perché quasi tutti nell’ultimo passaggio in aula hanno votato sì, ma in questi mesi molti hanno cambiato idea. Anche tra i parlamentari sardi. Il principale sostenitore del Sì al referendum resta il Movimento 5 stelle, anche se i deputati Mara Lapia e Andrea Vallascas hanno ribadito fin da subito la loro intenzione di votare No, mentre Gianni Marilotti è stato uno dei senatori che con la sua firma ha permesso l’indizione del referendum. Anche il Pd ha confermato il suo Sì, ma tra i suoi esponenti molti hanno deciso di non seguire l’indicazione del segretario Zingaretti.

Tra i parlamentari sardi Andrea Frailis voterà No, Romina Mura confermerà il Sì, mentre Gavino Manca non ha sciolto la riserva. A ottobre disse sì anche Italia Viva, ma il suo senatore sardo, Giuseppe Luigi Cucca, prese subito le distanze dalla riforma e oggi è in prima linea nella battaglia per il No. Avevano votato sì per disciplina di partito i deputati di Forza Italia, Pietro Pittalis e Ugo Cappellacci, mentre ora metteranno la croce sul No, come anche il senatore Emilio Floris, uno dei 71 firmatari della richiesta di referendum.

Conferma il suo Sì, seppure con mille dubbi, il deputato della Lega, Guido De Martini, anche se tra i big del Carroccio - vedi Giorgetti e Centinaio - crescono i sostenitori del No. È invece per il Sì il deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Sasso Deidda, visto che il partito della Meloni è l’unico che non ha rappresentanti tra i 71 senatori che hanno richiesto il referendum. In campo per il No sono poi i partiti di Bonino e Calenda, che però non hanno parlamentari sardi. Prevale il No anche nel Psd’az, anche se ancora il governatore Christian Solinas non ha preso una posizione ufficiale. (al.pi.)
 

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative