La Nuova Sardegna

Alghero, arrivi e incertezza ma si sbarca senza formalità

di Claudio Zoccheddu
Alghero, arrivi e incertezza ma si sbarca senza formalità

Pochi passeggeri hanno effettuato i test o i tamponi prima di mettersi in viaggio Rabbia al gate: «Tante difficoltà per seguire le regole e poi non è cambiato nulla»

15 settembre 2020
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ALGHERO. La parola d’ordine sarebbe dovuta essere solo una: sicurezza. Il risultato si avvicina solo per assonanza: incertezza. Era questo il clima che si respirava ieri mattina all’aeroporto di Alghero, dove sono sbarcati passeggeri convinti di dover superare un check point sanitario popolato da addetti in tuta anticontaminazione e controllato da forze dell’ordine in assetto anti sommossa. Niente di tutto questo, all’aeroporto Riviera del corallo il tempo si è fermato a venerdì mattina, qualche ora prima della pubblicazione dell’ordinanza numero 43 che impone test o tamponi prima della partenza o entro 48 dall’arrivo. Gli sbarchi, infatti, si sono susseguiti senza alcuna modifica alle regole seguiti fino a ieri. Nessun check point, nessun controllo, nessun addetto impegnato a ritirare le autocertificazioni. Niente di niente.

I passeggeri. Sono due le tipologie di viaggiatore sbarcate ieri: c’era chi ha corso contro il tempo per effettuare un test sierologico e chi ha provato la mossa del distratto, nella speranza che l’ordinanza del presidente Solinas non si tramutasse in realtà. Considerata la situazione, il “premio” è andato ai secondi. «Venerdì notte ho saputo per caso dell’ordinanza. Sabato mi sono precipitato a fare il test sierologico per essere tranquillo ma in aeroporto ho scoperto che non è cambiato nulla, compresa l’autocertificazione – spiega Luigi che è arrivato ad Alghero partendo da Napoli e dopo aver fatto scalo a Roma –. Questa cosa mi ha creato solo difficoltà e si è conclusa con un nulla di fatto. In aeroporto non c’era nessuno a cui consegnare l’autocertificazione». Sulle tempistiche di “chiusura”, Luigi risponde con un proverbio napoletano che tradotto perde un po’ di fascino ma non l’efficacia: «Vogliono mettere le porte blindate dopo che sono passati i ladri». Angelo è arrivato in mattinata da Milano per una toccata e fuga di qualche ora: «L’ordinanza mi ha messo in difficoltà – spiega – poi mi è stato detto che non sarebbe stata applicabile a chi viaggiava per motivi di lavoro, come me, e quindi non ho fatto alcun test. Ho compilato l’autocertificazione che non ho nemmeno consegnato perché non c’era alcun ricevimento all’arrivo». Marcello arriva da Milano dopo aver effettuato il tampone nei tempi indicati dall’ordinanza: «Ho seguito le indicazioni della Regione, poi ho scoperto che in aeroporto non c’era alcun controllo e che nemmeno i moduli per le autocertificazioni non erano cambiati. In ogni caso ho risultati del test, nel caso qualcuno mi contatti, ma ne dubito fortemente». Poi ci sono quelli che hanno tentato la fortuna e che, ovviamente, non hanno alcuna intenzione di fornire le generalità a un giornalista: «Da venerdì non c’era il tempo materiale per fare i test. Abbiamo chiamato l’albergo che avevamo prenotato e ci hanno detto che loro non chiedevano il test o il tampone. Quindi siamo partiti comunque, anche senza test, abbiamo compilato l’autocertificazione che però non abbiamo potuto consegnare a nessuno».

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