La Nuova Sardegna

Dagli aspiranti senatori un Sì e tre No

Dagli aspiranti senatori un Sì e tre No

Corda segue la linea di M5s e Pd, mentre Doria, Marras e Salis sono contrari

17 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Domenica e lunedì nel nord Sardegna si vota anche per eleggere il nuovo senatore del collegio di Sassari, in seguito alla morte della grillina Vittoria Bogo Deledda. In corsa quattro candidati, che ovviamente voteranno anche per il referendum. Solo uno però ha annunciato il suo Sì alla riforma costituzionale, ovvero Lorenzo Corda, che segue la linea dei principali partiti che lo sostengono in questa corsa verso Palazzo Madama, ovvero il Movimento 5 stelle e il Pd. «Voterò come sta suggerendo il governo, quindi in termini positivi – dice Corda –. Sono assolutamente convinto che la rappresentatività non dipenda dai numeri ma dalle competenze e dalle capacità che ognuno mette in campo per rappresentare il territorio».

Di tutt’altro avviso gli altri tre candidati. A partire da Carlo Doria, espresso dal centrodestra unito, che ha deciso che barrerà la casella del No. «In assenza di una rivisitazione della attuale legge elettorale il taglio dei parlamentari penalizzerebbe le regioni come la Sardegna che, avendo una densità di popolazione minore, già esprimono un numero non elevato di rappresentanti che andrebbero ulteriormente a ridursi – afferma –. Non è pensabile quindi che gli interessi della Sardegna debbano essere tutelati dai parlamentari di regioni quali ad esempio la Lombardia e la Sicilia, che manterranno un elevato numero di rappresentanti». Anche Agostinangelo Marras, candidato sostenuto da Italia viva, Italia in Comune, Più Europa e Pli, è schierato contro il taglio dei parlamentari. «Ritengo che la legge costituzionale approvata dal Parlamento possa arrecare un pregiudizio a livello territoriale – spiega Marras –. Si parla populisticamente di risparmio dei costi della politica, ma sono numeri millesimali. Il grande problema che mi porta a votare No è che la riduzione della rappresentanza inciderebbe molto sul nostro territorio». Un No convinto anche da parte di Gian Mario Salis, candidato del Psi. «Io voterò No – sostiene –, perché sebbene sia giusto ridurre le spese della politica, in questo caso si sta andando a tagliare la rappresentanza. Devono essere eliminati i privilegi, non i rappresentanti».

In Primo Piano

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 20mila persone sfila per le vie della città

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative