La Nuova Sardegna

Pd, Progressisti e M5s: «Decisione ovvia» Fi: Roma rema contro

Pd, Progressisti e M5s: «Decisione ovvia» Fi: Roma rema contro

Ganau: ora test rapidi. Cappellacci: governo untore dei sardi L’ex Confindustria Lubrano: class action contro la Regione

18 settembre 2020
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SASSARI. La frattura governo-Regione si riflette anche sulla politica. Il centrosinistra e il M5s non hanno alcun dubbio e si schierano con il ministro Boccia, mentre il centrodestra spara a zero su Palazzo Chigi e difende a spada tratta Solinas. «Dopo la scontata sospensiva del Tar dell'ordinanza del presidente Solinas che tentava di reintrodurre obbligatoriamente e arbitrariamente un controllo sanitario degli accessi in regione – scrive in una nota il gruppo Pd in Consiglio regionale guidato da Gianfranco Ganau – sarebbe utile che il governatore, se non troppo impegnato nella spartizione delle poltrone nelle nuove Asl, si dedicasse all'organizzazione di strutture funzionanti nei porti e negli aeroporti in grado di sottoporre a test diagnostici rapidi su base volontaria tutti coloro che accedono all'isola». All’attacco del governatore anche i deputati dem Romina Mura, Andrea Frailis e Gavino Manca. «Ora è il momento della ragionevolezza e della consapevolezza di cosa è realmente utile alla Sardegna e alla salute dei sardi, la cui sicurezza sanitaria resta per noi prioritaria. Chiediamo ancora al governatore di mettere da parte l’armatura donchisciottesca e farsi promotore di una campagna di tamponi e di test sierologici in tutta la Sardegna, ma anche di chiarire quale sia stato il reale incremento dei posti in terapia intensiva». Duro anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. «Nessuna Regione italiana ha approvato un'ordinanza folle e inapplicabile come quella sottoscritta in Sardegna». Agus replica alle dichiarazioni del presidente Solinas su quelle che il governatore ha definito «ordinanze discriminatorie nei confronti dei sardi che prevedono test e quarantena per chi proviene dall'Isola». «Solinas mente sapendo di mentire – spiega il capogruppo dei Progressisti – nel Lazio, per chi arriva dalla Sardegna, i test sono facoltativi. In Puglia sussiste l'obbligo di autosegnalare la provenienza dalla Sardegna per i controlli sanitari, ma senza obbligo di test e senza sottoposizione a isolamento preventivo». Dal Movimento 5 stelle si leva la voce del deputato Mario Perantoni. «L'attesa decisione del Tar era prevedibile e dimostra come il ricorso del Governo non fosse assolutamente un atto di arroganza contro la Regione. Strumentali e propagandistiche, quindi, le accuse mosse dal governatore».

Ma il centrodestra è schierato con Solinas e attacca l’esecutivo. «In Sardegna il virus era quasi azzerato – tuona Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia –. Il governo prima non ha chiuso porti e aeroporti, poi, una volta terminato il lockdown, ha rifiutato il passaporto sanitario e ora nuovamente si oppone a un invito a effettuare i controlli prima di partire verso la nostra terra? Proibisce a Solinas quel che consente a Zingaretti e ad Alitalia. La verità è che il vero untore politico della Sardegna è il governo: prima non ha fatto nulla per proteggere i sardi dal virus, ora per la terza volta impedisce pure alla Sardegna di proteggersi con le proprie forze».

Ma anche dal mondo imprenditoriale arrivano accuse nei confronti di Solinas, e del presidente del Consiglio, Michele Pais. «Avete giocato con la buona fede dei sardi, facendo loro credere che volevate difendere la Sardegna dagli attacchi del governo – scrive su Facebook Stefano Lubrano, ex presidente di Confindustria Nord Sardegna –. Avete giocato con il sangue delle imprese sarde, sopratutto del turismo, che si sono spese fino all'ultimo per lavorare anche a settembre e voi invece avete affossato con i vostri giochi elettorali. Andremo a chiedere un parere legale per verificare per una class action nei vostri riguardi».



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