La Nuova Sardegna

Idrogeno, il Mise “copia” la Regione Sardegna

Giuseppe Centore
Idrogeno, il Mise “copia” la Regione Sardegna

Presentato un progetto sperimentale promosso da Sardegna Ricerche ma non accettato dalla Commissione Europea

19 settembre 2020
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CAGLIARI. La lista della spesa è stata già stracciata, ma i progetti rimangono nei cassetti dei diversi ministeri. L’elenco dei progetti finanziabili con il Recovery Fund, anticipato due giorni fa dal Corriere della Sera e poi “ripudiato” dal governo, «era solo una prima bozza, senza alcun valore. Si tratta di progetti vecchi», ha detto il minisro degli Affari Europei Enzo Amendola, cita due volte la Sardegna. Se per il secondo caso si tratta di un progetto del ministero dell’Ambiente per rendere fruibili «agli utenti informazioni utili per la tutela del territorio», con 97 milioni destinati al Po, all’Appennino e ai bacini idrici sardi, (e in ogni caso alla Sardegna spetterebbero le briciole), l’altro progetto sarebbe per intero destinato all’isola, ma non sarebbe in realtà farina del sacco del ministero dello Sviluppo.

Il progetto si chiama SH0RE, e riguarda la «creazione, l'avvio e la dimostrazione di una H2 Valley green sull'isola della Sardegna, che copre l'intera catena del valore: la produzione di idrogeno rinnovabile, la distribuzione attraverso una pipeline dedicata fino all'utente finale e, energia pulita applicazioni nella mobilità, energia e industria. L’ecosistema SH0RE sarà il primo del suo genere in Italia e nel Mediterraneo con la copertura delle tecnologie end-to-end di idrogeno integrate in un approccio olistico dedicato alla progressiva decarbonizzazione dell'isola».

Il progetto è stato realizzato da Sardegna Ricerche in collaborazione con Enea e prevede la produzione di 300 tonnellate all’anno di idrogeno verde mediante elettrolisi alimentata con fonti energetiche rinnovabili; la riduzione della quantità di surplus di produzione di energia rinnovabile; la realizzazione di strutture per la distribuzione e lo stoccaggio dell'idrogeno prodotto, attraverso un gasdotto che avrebbe collegatoil punto di produzione a un hub di distribuzione dell'idrogeno a ridosso del centro della città, nei pressi della sede della stazione ferroviaria di Cagli ari. Inoltre, una diramazione del gasdotto avrebbe collegato l’idrogeno a un impianto industriale per la rigassificazione del gas liquefatto (Gnl). L'idrogeno sarebbe stato miscelato con il gas naturale fino ad una concentrazione del 10%; infine sarebbe stata realizzata una stazione di rifornimento di idrogeno (HRS), alimentata dal gasdotto, con sistemi locali di compressione, stoccaggio e riempimento; l'omologazione completa di un treno con celle a combustibile, alimentato con l'idrogeno, con l'acquisizione di una piccola flotta di autobus con celle a combustibile per operazioni commerciali su rotte urbane e suburbane.

La Regione ha presentato all’Unione il progetto ma senza fortuna. La somma è stata assegnata alla Spagna per un progetto analogo. In questi giorni il Mise ha ripescato dai cassetti tutti i suoi progetti e li ha inseriti in una prima lista di azioni “cantierabili”. Nella lista ha inserito pure il progetto della Regione, con la stessa dotazione finanziaria.

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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