La Nuova Sardegna

le ragioni del no: mara lapia (m5s) 

«Tagliare i costi della politica non il numero degli eletti»

«Tagliare i costi della politica non il numero degli eletti»

SASSARI. In direzione certamente contraria e forse anche ostinata: Mara Lapia, deputata del Movimento 5Stelle è schierata apertamente per il “no”. All’opposto della linea del suo partito: «Col sì...

19 settembre 2020
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SASSARI. In direzione certamente contraria e forse anche ostinata: Mara Lapia, deputata del Movimento 5Stelle è schierata apertamente per il “no”. All’opposto della linea del suo partito: «Col sì avremmo un taglio scellerato alla rappresentanza democratica. Il Parlamento è espressione dei territori, in particolare in Sardegna. Si prospetta un taglio che non ci permetterà di rappresentare il territorio».

I sostenitori del sì dicono che la funzionalità del Parlamento ne trarrebbe giovamento: «Mi dovrebbero spiegare perché. Sotto il profilo qualitativo chi ci dice che saranno più bravi? Saranno sempre di più le segreterie dei partiti che decideranno chi mandare in Parlamento. E manderanno quelle asservite al potere, non le più brave. In questo modo si avrà meno rappresentanza. Se davvero vogliono parlamentari migliori, portino avanti altre azioni, selezionando persone di qualità». Ma il sì potrebbe aprire una nuova stagione di riforme? Mara Lapia è scettica: «La riforma doveva andare di pari passo o addirittura anticipare il taglio dei parlamentari. Non firmo assegni in bianco nemmeno per il mio partito. Io ora appartengo al M5s, ma mi sento in dovere di tutelare anche i partiti minoritari che in Sardegna portano avanti battaglie importanti. Credo che non debbano avere limiti per presentarsi alle prossime campagne elettorali, cosa che invece accadrebbe se passassero soglie di sbarramento che fanno paura». Mara Lapia non è pregiudizialmente contraria al “taglio”: «Non è un tabù, a patto che la rappresentanza del territorio sia garantita. L’obiettivo non è salvare le poltrone, ma la rappresentanza. Non accetterò mai che ci siano pochi rappresentanti, magari da Cagliari, Sassari, forse dalla Gallura con territori come Nuorese e Ogliastra esclusi». E il discorso del taglio dei costi? «Non sono soldi buttati se sono spesi bene. La campagna elettorale è stata cavalcata in maniera demagogica, ci hanno lavorato tutti, per primo il mio movimento. Il programma del M5s non puntava sul taglio dei parlamentari ma dei costi della politica. Sta passando un messaggio distorto e la resa dei conti avverrà quando il cittadino non avrà più rappresentanti. Allora sarà impossibile tornare indietro». (r.pe.)

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