La Nuova Sardegna

Influenza e pneumococco: aiuto dal doppio vaccino

di Roberto Petretto
Influenza e pneumococco: aiuto dal doppio vaccino

Uno studio su Vaccines: «Si producono anticorpi utili nel 40 per cento dei casi» Martedì Regione e medici di base discutono della prossima campagna 

20 settembre 2020
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SASSARI. Quindici giorni dopo la denuncia pubblica dei medici di medicina generale, sul ritardo nell’organizzazione della campagna per la vaccinazione antinfluenzale, nulla è cambiato. I medici di medicina generale non hanno avuto istruzioni su come organizzare la campagna, né hanno avuto informazioni dettagliate sul numero di dosi che sarà loro assegnato. Per ora si resta fermi alle 190mila ipotizzate dall’assessorato alla sanità. Ma all’inizio della prossima settimana ci dovrebbero essere delle novità. I sindacati dei medici incontreranno a Cagliari i dirigenti dell’assessorato alla Sanità. «Nelle ultime due settimane non è successo nulla - dice Antonio Desole, vicesegretario vicario regionale della Fimmg -. Martedì a Cagliari c'è la riunione del Comitato di medicina generale in assessorato. Sentiremo loro le proposte».

La questione delle vaccinazioni antinfluenzali rimane quindi aperta in un momento delicato, in cui l’epidemia da coronavirus riprende forza e nell’isola arriva a toccare anche molti paesi che sinora erano rimasti immuni. È pur vero che nella prima fase erano stati testati soprattutto i casi sospetti perché i pazienti manifestavano i sintomi e che ora invece si tracciano le persone entrate in contatto con casi sospetti, andando a verificare anche molti soggetti che non presentano sintomi. Per affrontare l’autunno e l’inverno, però, la vaccinazione antinfluenzale viene considerata un’arma in più a disposizione dei medici che, in presenza di sintomi, potranno fare diagnosi più veloci. Accanto alla vaccinazione antinfluenzale, però, potrebbe essere somministrata quest’anno anche quella anti pneumococcica (che previene le infezioni, le polmoniti da pneumococco).

Un recentissimo studio pubblicato dalla rivista scientifica “Vaccines” afferma infatti che la somministrazione combinata del vaccino antinfluenzale e di quello anti pneumococcico, su pazienti a rischio (persone oltre i 65 anni, pazienti affetti di varie patologie), produce anticorpi che si dimostrano attivi contro il coronavirus nel 40 per cento dei casi.

Ecco perché martedì, nell’incontro con l’assessorato regionale, i medici di medicina generale suggeriranno che, oltre a quella antinfluenzale, alle categorie a rischio venga somministrata anche la vaccinazione anti pneumococcica.

La Regione dovrebbe avere una dotazione sufficiente di vaccino anti pneumococcico. Per il vaccino antinfluenzale, invece, resta ferma la disponibilità di 530mila dosi, acquistate a giugno dalla Regione.

La campagna di quest’anno comporterà una serie di problemi: i medici di medicina generale dovranno evitare nei propri ambulatori pericolosi assembramenti e quindi somministrare i vaccini ai propri pazienti solo su appuntamento. Questo allungherà di molto i tempi. Se a questo si aggiunge che quest’anno la richiesta dovrebbe essere molto maggiore rispetto al passato, si delinea una situazione complessa alla quale si dovrà far fronte con decisioni chiare e rapide. A partire dall’incontro di martedì.

La circolare del ministero della sanità fissa una serie di principi per la campagna antinfluenzale 2020-2021: «Vista l’attuale situazione epidemiologica, si raccomanda di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione».

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