La Nuova Sardegna

Corda: centrosinistra suicida Marras: non accetto lezioni

di Giovanni Bua
Corda: centrosinistra suicida Marras: non accetto lezioni

Il candidato di Pd e M5s: «Hanno preferito consegnare il Paese alle destre» La risposta del penalista: «Io non sono causa della rottura, ma il prodotto»

22 settembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È già aria di resa dei conti nel centrosinistra. Con accuse incrociate di dilettantismo, autolesionismo, prepotenza e codardia. Che già lievitavano da settimane e che esplodono dopo che, conti alla mano e spoglio ancora in corso, si scopre che la coalizione unita avrebbe vinto a mani basse questo turno di suppletive, sfondando in alcuni centri (tra cui la città di Sassari) il 60 per cento dei consensi. Un conto molto teorico, chiaramente. Visto che l’elenco di sigle che ha appoggiato Lorenzo Corda e Agostinangelo Marras, e il Psi che ha scelto Gian Mario Salis, a marciare insieme non ci sono andati nemmeno vicini. E i motivi di divisione sono profondi e spesso antichi.

Come dimostrano le parole dei candidati. «Il centrosinistra ha dato dimostrazione di autolesionismo, dilettantismo, sufficienza e insipienza», tuona Lorenzo Corda presidente dell’Ordine degli Ingegneri per Sassari e la Gallura, che ha corso con l’appoggio di un’inedita (per le urne) alleanza tra M5s e il Pd, con il sostegno di altri partiti di centrosinistra (Leu, Progressisti, Centro Democratico-Demos). «Dal punto di vista personale sono sereno – sottolinea – e il risultato della mia Sassari (dove ha perso per una manciata di voti) mi rende orgoglioso. Ma, dal punto di vista politico, non posso che prendere atto che evidentemente qualcuno preferisce che muoia Sansone con tutti i Filistei. Preferisce consegnare alle destre il Paese. I regolamenti di conti non sono nel mio carattere, e la politica per fortuna non è la mia professione, ma vedere che gli elettori del M5s non sono andati a votare e quelli di centrosinistra hanno deciso in parte di votare per perdere mi amareggia e mi lascia basito. Per il resto tanti auguri a Doria. E speriamo che vada a Roma per fare il bene dell’Isola e non per buttare giù il governo, come ha malamente dichiarato in campagna elettorale».

«Non accettiamo lezioni da nessuno – attacca Agostinangelo Marras, avvocato penalista e candidato di Italia Viva, Italia in Comune, +Europa e Partito liberale italiano – meno che mai da un partito democratico che dimostra per l’ennesima volta la scarsa capacità dei suoi dirigenti. Pd e M5s hanno deciso di calare il loro nome sul tavolo senza nemmeno provare a discutere una candidatura unitaria. Io non sono la causa della rottura, ma il prodotto. E i numeri che la proposta politica che portavo avanti ha conquistato, nonostante fossimo contro forze di governo nazionali e regionali, dimostrano che l’insoddisfazione è profonda. Non sono certo io a dover dire a Pd e M5s cosa devono fare, ma negare che questo voto sia un segnale importante per i partiti è impossibile».

Sul successo personale poi: «Non può che riempirmi di orgoglio, e convincermi sempre di più che gli elettori scelgono prima di tutto le persone, e che nessuno può più pensare di controllare in alcun modo il loro voto».

Soddisfatto anche Gian Mario Salis, direttore sanitario al laboratorio analisi cliniche Meridiana Srl e candidato del Partito Socialista. «Il nostro obiettivo era quello di riportare il Partito Socialista nel nord Sardegna. Radicarci, riprendere il cammino. Non potevamo aspettarci grandi risultati, ma l’idea era essere presenti. Ci siamo riusciti, e questo ci dà la forza di andare avanti. La sinistra ha commesso vari errori, e la gente è stanca di pressapochismo e populismo. A questa voglia di moderazione noi cerchiamo di dare risposta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative