La Nuova Sardegna

I vaccini ancora non ci sono arriveranno solo a ottobre

di Roberto Petretto
I vaccini ancora non ci sono arriveranno solo a ottobre

Si partirà in ritardo nonostante l’emergenza Covid e l’aumento delle richieste

23 settembre 2020
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Due certezze emergono dall’incontro di ieri in Regione tra i dirigenti dell’assessorato alla Sanità e i rappresentanti dei medici di medicina generale. La prima: la campagna per la vaccinazione antinfluenzale non comincerà prima della fine di ottobre. I 530mila vaccini ordinati dalla Regione materialmente ancora non ci sono. La seconda certezza: la somministrazione dei vaccini in gran parte sarà affidata ai medici di medicina generale. A loro spetterà il compito di inoculare almeno 400mila dosi di vaccino che, in caso di necessità, potrebbero anche diventare 500mila.

Nessun anticipo. La raccomandazione dell’Agenzia nazionale del farmaco in Sardegna rimarrà inascoltata: «Si raccomanda di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione».

Nell’isola, ma anche in altre zone d’Italia, di avviare la campagna a inizio ottobre non se ne parla nemmeno. Nell’incontro di ieri in assessorato è emerso che le prime dosi arriveranno nella seconda settimana di ottobre: «I vaccini non ci sono, ma in Regione sono sicuri di averli per metà ottobre - dice Antonello Desole, vicepresidente vicario della Fimmg sarda, la federazione dei medici di medicina generale -. La copertura massima si ha dopo 25-30 giorni. Vaccinare troppo presto sottopone al rischio di virus mutati. In Sardegna, fortunatamente, la stagione influenze arriva con un po’ di ritardo. Possiamo ipotizzare il picco tra fine novembre e inizio dicembre».

La campagna. Anche ammesso che i vaccini arrivino, come promesso, nella seconda metà di ottobre, nella migliore delle ipotesi la campagna non potrà iniziare che negli ultimi giorni del mese. Problemi simili si registrano in altre regioni, ma c’è chi riuscirà comunque a partire prima. L’Emilia Romagna, ad esempio, ha annunciato l’avvio della campagna per lunedì 12 ottobre. La Lombardia comincerà nella seconda settimana di ottobre, così come nelle Marche. La Regione Sardegna già a giugno aveva annunciato l’acquisto di 530mila dosi, ma la fornitura pare non arriverà in tempi tali da consentire un anticipo della campagna. «Abbiamo richiesto innanzitutto che le prime centinaia di migliaia di dosi fossero disponibili entro fine ottobre - dice ancora Antonello Desole - sapendo che la campagna articolata con appuntamenti e giornate dedicate solo alla vaccinazione andrà dipanata in un periodo che va da novembre a dicembre». Ai primi gennaio potrebbero esserci ancora dei soggetti, considerati a rischio, ancora senza vaccino.

Igiene pubblica. I dirigenti dell’assessorato, con in testa il direttore generale Marcello Tidore, hanno fatto chiaramente intendere che il servizio di igiene pubblica, già sotto pressione per fare fronte all’emergenza Covid, quest’anno avrà un ruolo marginale nella campagna antinfluenzale. Ecco perché il peso ricadrà soprattutto sui medici di famiglia. Il target minimo è di 400mila dosi somministrate. «L’unico interlocutore è la medicina generale dice ancora il vicepresidente della Fimmg - per la capacità di permeazione che abbiamo con nostri pazienti, per la capillarità della presenza dei nostri studi. Saremo chiamati a una campagna proattiva: non dovremo aspettare il paziente, ma prendere l’iniziativa, andando a ricercare il paziente».

Platea più ampia. La platea quest’anno sarà più ampia rispetto al passato: l’Aifa consiglia di vaccinare gli ultra 60enni (e non solo gli ultra 65enni come in passato), ci sarà un maggior interesse e una maggiore richiesta. A questa domanda in crescita i medici dovranno far fronte con un’organizzazione che vieta assembramenti negli ambulatori. Quindi vaccinazioni solo su appuntamento e magari in alcuni giorni dedicati. E i tempi si allungheranno. «Dovremo quasi raddoppiare le somministrazioni rispetto all’anno scorso - ammette Desole -. Sarà uno sforzo immane. La Regione ha dichiarato di voler essere presente con campagne di informazione e sensibilizzazione. Noi chiediamo anche campagne che sensibilizzino al rispetto per il grande impegno dei medici, che evitino un assalto, soprattutto da parte di persone che non rientrano nelle categorie a rischio». I medici hanno anche chiesto di avere vaccini «prontamente disponibili, nelle date indicate, con costanza di approvvigionamento da verificare ogni 15 giorni.

Per attuare tutto questo «la Regione dovrà portare in aula il disegno di legge 127 sulle politiche socio sanitarie - conclude Desole - con all’interno un emendamento che disciplinerà la campagna vaccinale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative