La Nuova Sardegna

Muore un uomo di 33 anni È la vittima più giovane

di Roberto Petretto
Muore un uomo di 33 anni È la vittima più giovane

Le sue condizioni si sono aggravate: è spirato in ospedale. Ieri altri due decessi

24 settembre 2020
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SASSARI. Scene e cifre che sembrano arrivare dai mesi peggiori della pandemia in Sardegna. Contagi e morti. L’ultima vittima è anche la più giovane in Sardegna dall’inizio dell’emergenza: Fabio Lecis, 33 anni di Isili. Il decesso ancora non è stato inserito nel bollettino ufficiale dell’Unità di crisi regionale dove invece ne figurano altri due: una donna di 62 anni, ricoverata a Nuoro e residente nel sassarese, deceduta il 21 settembre, di cui si era avuta notizia già martedì, ma che è entrata nel computo ufficiale ieri, e un uomo di 79 anni, ricoverato a Cagliari e residente nel sud Sardegna, morto ieri mattina.

Il dato ufficiale dei decessi sale così a 145, ma già domani questo numero sarà probabilmente aggiornato.

Fabio Lecis era risultato positivo al Covid pare dopo una vacanza in Gallura e stava trascorrendo la quarantena nell’abitazione degli anziani genitori, ma in una mansarda e quindi in un ambiente separato dal resto della casa. Le sue condizioni sembravano sotto controllo, ma ieri mattina sono improvvisamente peggiorate. Nel primo pomeriggio un’ambulanza del 118 lo ha trasportato all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, ma il giovane è morto prima ancora di raggiungere il reparto di terapia intensiva. I genitori sono stati sottoposti a tampone e sono risultati negativi. Il padre ha avuto un malore appena ricevuta la notizia della morte del figlio, la madre è caduta ed è stata trasportata in ospedale per accertamenti. Fabio Lecis era uno degli otto contagiati di Isili. Degli altri 7 uno si trova ricoverato al Santissima Trinità mentre gli altri sono in isolamento domiciliare. «Una tragedia - dice il sindaco Luca Pilia - l’ultima volta l’ho sentito domenica e mi ha detto che stava bene. Questa notizia ci ha sconvolto soprattutto perché non ce la aspettavamo».

Intanto ieri il bollettino ufficiale della Regione ha segnalato altri 49 casi di positività. 32 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 17 da sospetto diagnostico. Il dato porta a 3.405 i contagi complessivamente accertati dall'inizio dell'emergenza.

Ad Alghero la positività di un bambino che milita in una squadra di calcio ha costretto a mettere in isolamento compagni, tecnici e dirigenti.

Tre nuovi casi sono stati segnalati anche a Terralba dal sindaco Sandro Pili.

Torna l’allarme anche a Nuoro città: un caso di positività è stato accertato tra il personale dell’asilo nido comunale “Primi passi”. Il sindaco Andrea Soddu ha disposto, in via precauzionale, la chiusura della struttura. I dipendenti osserveranno l’isolamento domiciliare. Un altro caso di positività tra il personale è stato riscontrato anche all’interno dell’Istituto di istruzione superiore “A. Volta”. Anche in questo caso struttura chiusa.

«Purtroppo il Covid è entrato nelle scuole - ha detto il sindaco Andrea Soddu -. Non possiamo scherzare con il virus, nessuno è immune e nessuno si deve sentire esente dall’osservare le regole imposte dalle disposizioni sanitarie. Non ci potremmo permettere nuove chiusure di attività, scuole e uffici e lo eviteremo se ognuno fa la sua parte, seguendo le norme e rispettando il prossimo».

Aumenta, intanto, lo sforzo diagnostico in tutta l’isola: nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2.169 test. Sono invece 100 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale (+4), mentre resta invariato il numero dei pazienti in terapia intensiva (21). Le persone in isolamento domiciliare sono 1.624. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.508 (+25) pazienti guariti, più altri 7 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 3.405 positivi accertati, 550 (+14) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 336 (+3) nel sud Sardegna, 242 (+4) a Oristano, 374 (+14) a Nuoro, 1.903 (+14) a Sassari. (ha collaborato Giancarlo Bulla)

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