La Nuova Sardegna

La fibra ottica di Tim in 213 Comuni dell’isola

di Roberto Petretto
La fibra ottica di Tim in 213 Comuni dell’isola

Attenzione per le cosiddette “aree bianche”, quelle più periferiche e isolate L’Ad Gubitosi: «Importante dare ai giovani maggiori competenze digitali»

04 ottobre 2020
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SASSARI. È considerato l’investimento infrastrutturale più importante del presente e del futuro prossimo: arrivare in modo capillare nelle case con una rete di comunicazione moderna, efficiente e rapida. I dati, le informazioni e le immagini viaggerano nei cavi di fibra ottica e la Sardegna sta cercando di stare al passo (o magari più avanti) degli altri nell’adeguamento della propria rete. La Tim ha fatto il punto sul complesso degli interventi di cablaggio portati avanti nel corso degli ultimi sette mesi (quindi da marzo ad oggi) per portare la fibra ottica nelle cosiddette “aree bianche”, quelle meno appetibili per gli investitori. Ma portare la fibra anche nelle zone rurali e nei piccoli paesi consente a zone solitamente ai margini di porsi sullo stesso piano delle metropoli in tema di collegamenti alla rete. «L’obiettivo - spiega la Tim - è quello di dare una risposta concreta alle esigenze di connettività delle zone più periferiche e a bassa densità abitativa del Paese e superare in questo modo il digital divide».

Su scala nazionale Tim è intervenuta su oltre 2.700 comuni, di cui 200 attivati alla banda ultralarga nel solo mese di settembre. In Sardegna ha effettuato in sette mesi interventi di cablaggio in 213 comuni così ripartiti: 11 nella provincia di Cagliari, 26 in quella di Nuoro, 52 a Oristano, 38 a Sassari e 86 nel Sud Sardegna.

Nel solo mese di settembre sono stati 48 i Comuni sardi raggiunti dalla fibra ottica di Tim: Villa San Pietro a Cagliari; Cardedu, Gairo, Lanusei, Lotzorai, Osini e Ulassai a Nuoro; Soddì, Ardauli, Neoneli, Norbello, Pau, Santu Lussurgiu, Tadasuni a Oristano; Anela, Buddusò, Cargeghe, Castelsardo, Codrongianos, Mores, Osidda, Padru e Uri a Sassari; Barrali, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Furtei, Genoni, Gergei, Giba, Guamaggiore, Masainas, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Orroli, Ortacesus, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samatzai, San Basilio, Sant’Andrea Frius, Serri, Siliqua, Teulada, Villanovaforru e Villaspeciosa nel Sud Sardegna.

«Si tratta di un grande sforzo infrastrutturale che abbiamo sostenuto ininterrottamente a partire dall’inizio del lockdown, quando lo smart working e la didattica online sono diventati fondamentali nella vita quotidiana», spiega ancora la nota di Tim.

Uno sforzo che proseguirà nei prossimi mesi: «Un impegno per superare il digital divide in Italia entro il 2021, estendendo a tutti gli italiani la possibilità di lavoraree studiare a distanza, navigare ad alta velocità e usufruire di servizi di tv e intrattenimento.Sono ad oggi oltre 4.700 i comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a banda ultralarga di Tim a beneficio di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni».

L’amministratore delegato di Tim , Luigi Gubitosi, parlando in un panel sulla rete 5G durante l’evento “Rinascita Italia: The Young Hope”, ha ribadito l’attenzione verso il potenziamento delle reti, ma più in generale sulla crescita della cultura digitale nel paese: «Il nostro punto più debole sono le competenze digitali. È importante dare ai giovani competenze in questo settore».

Parlando invece a un dibattito ad Assisi nell'ambito degli incontri per il Cortile di Francesco, Gubitosi ha detto che sarà fondamentale «lavorare sulle competenze digitali delle persone e della pubblica amministrazione», perchè secondo i parametri europei «siamo nelle ultime posizione per il capitale umano, ossia per le competenze digitali. Nella scuola, per esempio, bisogna fare il training ai maestri, dare solo la connettività non basta».

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