La Nuova Sardegna

Scende in campo Moratti: «Saras sempre corretta»

Scende in campo Moratti: «Saras sempre corretta»

Il presidente difende i vertici della società indagati per una frode da 130 milioni «Sono certo che non sia stato compiuto nulla di irregolare: parla la nostra storia»

10 ottobre 2020
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CAGLIARI. Massimo Moratti non ha dubbi sulla correttezza della Saras e respinge al mittente le accuse di avere ricevuto petrolio a prezzi ribassati dall’Isis. Una presunta frode fiscale da 130 milioni. Il presidente della Saras ha diramato una nota dopo la notizia dell’indagine aperta cinque anni fa dalla Procura di Cagliari dopo una segnalazione dell’Agenzia delle dogane. Una inchiesta che vede iscritti nel registro degli indagati il direttore finanziario Franco Balsamo e il capo ufficio commerciale Marco Schiavetti. «Il gruppo Saras ha una storia di creazione di valore basata sulla responsabilità, correttezza e trasparenza dell'operato delle proprie persone sia nel territorio in cui è radicata l'attività industriale sia a livello mondiale dove sviluppa i rapporti commerciali – afferma Moratti nella nota –. Le indagini in corso sono il naturale seguito di notizie riferite già da tempo attraverso trasmissioni televisive, sui contenuti delle quali Saras ha tempestivamente agito ottenendo il riconoscimento delle proprie ragioni da parte degli autori». Moratti tiene a sottolineare che la Saras «ha fornito agli inquirenti e continuerà a fornire ogni forma di cooperazione all'accertamento dei fatti che, siamo certi, si sono svolti senza irregolarità di sorta da parte dei soggetti interessati: in ogni caso Saras ribadisce la correttezza delle condotte dei propri rappresentanti, confidando che questa sarà infine la conclusione alla quale perverranno le autorità competenti». Nell’attesa, il presidente annuncia, «Saras non lascerà nulla di intentato per la difesa in ogni sede della propria reputazione - consolidata nel tempo e internazionalmente riconosciuta - di operatore serio, eticamente inappuntabile, rispettoso della legge e delle regole del mercato».

Aperta cinque anni fa dopo una segnalazione alla Procura di Cagliari dell’Agenzia delle dogane, l’inchiesta della Direzione distrettuale antiterrorismo (Ddat) ha fatto un balzo in avanti il 30 settembre con l’iscrizione al registro degli indagati del direttore finanziario Franco Balsamo e del capo ufficio commerciale Marco Schiavetti, seguita dalla perquisizione degli uffici Saras di Sarroch e di Milano. Circa 18 quintali di documenti sono stati trasferiti al palazzo di giustizia e ora sono all’esame degli inquirenti.

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