La Nuova Sardegna

Stretta su feste e funerali Satta è più veloce di Conte

di Silvia Sanna
Stretta su feste e funerali Satta è più veloce di Conte

L’ordinanza del sindaco di Buddusò anticipa quella del Governo Pranzi solo in famiglia, in cimitero 30 persone. E niente spuntini elettorali

12 ottobre 2020
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SASSARI. Da settimane vanno avanti in autonomia, senza la regia della Regione o del Governo. I sindaci, soprattutto quelli dei Comuni più piccoli nei quali il Covid si è insinuato in maniera pesante nella vita delle comunità causando importanti focolai, rispondono con appelli alla popolazione e ordinanze: scuole chiuse, serrande dei bar abbassate, piccoli lockdown per arginare il contagio e tutelare innanzitutto i più fragili, gli anziani. Il bollettino quotidiano dei nuovi casi non fa sconti e induce alla massima cautela soprattutto nei centri in cui tra due settimane si vota per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Buddusò, quasi quattromila abitanti in provincia di Sassari, tra la Gallura e il Logudoro, è uno di questi. Qui il sindaco Giovanni Antonio Satta, che è anche consigliere regionale dei Riformatori, ha detto stop alle feste o alle cene all'interno delle quattro mura domestiche, se non tra familiari. Niente da fare dunque neanche per i classici spuntini preelettorali, così come ai comizi e alle assemblee: Satta, che non è ricandidato, con apposita ordinanza stabilisce che potranno svolgersi solo in luoghi che consentano di rispettare le norme anticovid. La stretta riguarda anche le cerimonie in cimitero alle quali potranno assistere massimo 30 persone. «Il nostro camposanto è distante dal centro abitato, perciò si evitava dopo i funerali di procedere in corteo – spiega il sindaco – ma una volta andati via dalla chiesa si stava diffondendo l'abitudine di ritrovarsi tutti insieme in cimitero: una situazione che stava andando fuori controllo, per questo ho deciso di intervenire». La priorità è difendere soprattutto le più fragili, gli anziani e in generale chi soffre di patologie nei confronti delle quali il virus ha mostrato di avere vita facile. A Buddusò, nonostante dai test sierologici effettuati su tutta la popolazione non sia emerso un quadro particolarmente allarmante, «l’attenzione deve restare alta». Anche altri sindaci annunciano di voler tenere «una linea ferma e dura». Il primo cittadino di Samassi (Sud Sardegna) Enrico Pusceddu di fronte ai 13 casi rilevati e «un numero elevato di tamponi già effettuati o da effettuare», invita i concittadini a comportarsi «volontariamente» come fossero in pieno lockdown: «Evitate ogni tipo di assembramento, i pranzi parentali, le feste tra amici, tra bambini, i ritrovi in piazza con mascherine abbassate, i gruppi al bar o in pizzeria e ristorante. Salvaguardate le vostre famiglie evitando per quanto possibile le visite a parenti e amici, rinviate di qualche settimana le attività sociali e culturali». Condivide su tutta la linea il presidente dell’Anci Emiliano Deiana: «Aver dimenticato la lezione di marzo e aprile ci costerà tanto, tantissimo. Se il trend dei contagi dovesse continuare a salire ci saranno nuove zone rosse, lockdown locali e, infine, lockdown generalizzati. Per questo ribadisco l’appello alla massima prudenza: con il Covid19 si può convivere utilizzando la mascherina, lavandosi spesso le mani, stando a distanza dalle altre persone, evitando di andare in luoghi affollati». Deiana, che invita a scaricare la App Immuni, ricorda che «i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive non sono infiniti».



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