La Nuova Sardegna

Orune riparte dalla scuola: sorrisi dietro le mascherine

di Valeria Gianoglio
Orune riparte dalla scuola: sorrisi dietro le mascherine

Dopo sette mesi di chiusura felicità e un po’ di commozione per il ritorno in aula. Il sindaco Deiana: «Ce l’abbiamo fatta. Ora però ci diano i dati su tutti i test fatti»

13 ottobre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





ORUNE. «Contento? Di più, era il nostro obiettivo sin dall’inizio. Riaprire le scuole, finalmente, e in sicurezza. Ce l’abbiamo fatta, ed è questa l’unica cosa che conta». Pietro Deiana è reduce da una mattina fatta di grandi emozioni, nel paese che guida da tre anni. Dopo più di sette mesi di ingressi sbarrati e aule chiuse, dopo un finale di estate infernale fatto di contagi, tamponi e decisioni difficilissime da prendere come i coprifuoco e un semi-lockdown, e dopo un riavvio delle lezioni rimandato all’ultimo sulla spinta di una crescita abnorme di residenti positivi, da ieri, a Orune, il lento ritorno alla normalità è fatto di zainetti, matite colorate, insegnanti commossi, e genitori ansiosi. E di 150 alunni felici davanti ai portoni delle scuole che si spalancano di nuovo per farli entrare, seppur a scaglioni, e da tre ingressi separati, in chiave anti-assembramento.

«I sorrisi, i sorrisi sono stati la cosa che mi ha più colpito stamattina: ce li avevano stampati in faccia tutti gli alunni, si vedevano persino dietro le mascherine»: Francesca Zidda è stata sindaca a Orune, e un altro sindaco ce lo ha in casa, visto che è la moglie di Pietro Deiana. Ma prima di tutto, Francesca Zidda, è la responsabile Covid della scuola e una insegnante felice. Ieri, ancora di più. «È stata una mattina particolare, certo – racconta, ancora trepidante – è stato bellissimo tornare alla normalità dopo tanto tempo. Lo sforzo che abbiamo fatto noi insegnanti è stato quello di far trovare ai nostri bambini e ragazzi, quello che avevano perso in questi mesi. E questo sarà il nostro obiettivo anche per il prossimo periodo. Perché Orune riparte, adesso, e riparte proprio dalla scuola. Senza, del resto, sarebbe stato impossibile anche avviare la didattica a distanza».

«Ma poi – continua l’insegnante ed ex sindaca – oggi si è visto davvero che i nostri alunni sono tornati a vivere, a sentirsi studenti, a sfoderare un gran bel sorriso stampato sul viso. Quando sono entrata in aula, stamattina, ho detto loro “Bentornati” e ho chiesto a ciascuno come avessero passato questo lungo periodo difficile lontano da scuola. C’è tanta voglia di tornare alla normalità. Per questo ho spiegato agli alunni che anche quest’anno scolastico faremo tante belle cose insieme, e oltre al programma sui libri, gireremo molto sul territorio, a conoscere le nostre bellezze, come i siti archeologici». «Siamo tutti molto felici di questa ripartenza – spiega un’altra insegnante, nonché consigliera comunale con delega alla Cultura, Giuliana Pittalis – ma l’allerta per il Covid è ancora alta e cerchiamo tutti di stare molto attenti. Ci sono stati anche alcuni genitori, poi, che stamattina hanno deciso di non mandare i loro figli a scuola, perché ancora preoccupati per la questione contagi. Hanno preferito aspettare qualche giorno. Ma per la maggioranza oggi è stato un ritorno alla normalità. Hanno riaperto pure i bar. Non abbassiamo la guardia e vediamo come va». «Anche a scuola abbiamo rispettato tutte le norme di sicurezza – precisa il sindaco Deiana – a cominciare dagli ingressi a scaglioni e da tre portoni separati, per evitare assembramenti. Sarei voluto andare anch’io, a vedere il momento di riapertura dei cancelli, ma purtroppo sono ancora alle prese con un’altra questione: riuscire a ottenere gli esiti di un discreto numero di tamponi eseguiti in paese. Perché ci sono una barca di “positivi in scadenza”, di persone che erano positive, che hanno fatto la quarantena e anche il tampone di controllo, ma che ancora non hanno il risultato, e dunque né loro né noi sappiamo se si sono “negativizzati”. Ed è importante saperlo anche perché quel numero si dovrebbe scorporare dal totale dei positivi. Ufficiosamente sappiamo che rispetto ai 107 positivi, ce ne sono almeno una ventina “negativizzati”. Ce lo dicano in modo chiaro, però».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 5mila persone sfila per le vie della città

Le nostre iniziative