La Nuova Sardegna

Tamponi ai privati l’Aou dice no alla Regione

di Luigi Soriga
Tamponi ai privati l’Aou dice no alla Regione

Sassari, la fase è critica: respinto l’invito per eseguire gli esami a pagamento  L’azienda universitaria non ha le risorse necessarie per effettuare altri test

18 ottobre 2020
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SASSARI. La delibera regionale è di una settimana fa, ma ciò che è fissato sulla carta difficilmente potrà imprimersi anche sulla realtà. L’indicazione dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu è questa: la diffusione del virus ormai ha raggiunto livelli molto estesi, dunque anche i cittadini asintomatici e paucisintomatici (sintomi lievi) hanno il diritto di poter effettuare un test a pagamento. La Regione quindi chiede alle strutture pubbliche di attrezzarsi per poter garantire l’effettuazione dei tamponi a pagamento a qualunque persona lo richieda sotto prescrizione medica.

Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo una pandemia e una sanità al collasso. A Sassari, per esempio, l’Aou ha subito messo le mani avanti: «In considerazione dell’innalzamento della curva epidemica, al momento, per quanto riguarda i tamponi, l’azienda è concentrata sulle figure quali dipendenti, pazienti in ricovero e in day hospital quindi lavoratori delle aziende che ruotano attorno all’Aou. Quindi al momento, non sono previsti tamponi per privati cittadini. Non appena la situazione lo consentirà, sarà possibile organizzare anche l’analisi dei tamponi per i cittadini che intendano autonomamente sottoporvisi». La pressione quotidiana sul laboratorio di microbiologia è enorme. Mediatamente i tecnici arrivano a processare ogni giorno 700 tamponi, solo due giorni fa il numero è salito a 850. Tra questi campioni ci sono anche quelli che arrivano dalla Provincia, inviati dall’Igiene pubblica. La Aou, in sostanza, non ha le risorse umane e materiali per far fronte a una ulteriore domanda.

In casa Ats la situazione è analoga, e lo screening offerto al pubblico sembra essere l’ultimo dei pensieri da parte dell’azienda. Oltretutto c’è un problema a monte non indifferente. L’Ats per l’analisi dei tamponi fa comunque riferimento al laboratorio di Microbiologia dell’Aou, e dunque si ritorna al punto di partenza, senza possibilità di avanzare di casella. La ratio della delibera era quella di venire incontro alle esigenze delle persone asintomatiche, che sospettano di essere entrati in contatto con un potenziale untore, e vorrebbero evitarsi una quarantena fiduciaria o accelerare la verifica del proprio stato di salute. L’idea era quella di coinvolgere i laboratori di analisi privati, ma la manifestazione di interesse a livello regionale si è rivelata un flop: nessuno aveva i macchinari idonei a processare i tamponi sulla base di parametri ministeriali così stringenti, e allora le buste chiuse sono state solo tre. Troppo poche per un bacino di utenza così vasto.

Nel Nord Sardegna questa tipologia di servizio è offerta dal Mater Olbia, e la richiesta è stata subito alta. Eppure il servizio non è gratuito, e il costo si aggira intorno ai 60 euro. Inoltre la prestazione viene offerta solo dietro prescrizione del medico di base. Si tratta di due condizioni che dovrebbero comportare una certa scrematura nell’utenza, ma evidentemente l’incertezza e il timore del virus hanno raggiunto livelli tali, che le file sono comunque lunghe. La Regione, da parte sua, ribadisce che la delibera è operativa e che le varie Aziende sanitarie dovranno dialogare anche tra loro e organizzarsi al più presto per offrire il servizio.

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