La Nuova Sardegna

«Nativi digitali, restate connessi col mondo reale»

di Betty Medde*
«Nativi digitali, restate connessi col mondo reale»

Lettera della docente Betty Medde: ragazzi, imparate ad utilizzare gli strumenti informatici senza diventarne dipendenti

22 ottobre 2020
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In tempo di Covid abbiamo avuto modo di riflettere parecchio, ma uno degli aspetti che maggiormente mi ha colpito è lo stato dei cosiddetti “Nativi digitali”. Mi riferisco a voi giovani, che, rappresentando una fascia fondamentale della nostra società, state rischiando di crescere imbrigliati in una realtà artificiale, che ha ben poco a che fare con il vissuto quotidiano. L’utilizzo smodato dei mezzi informatici, crea per molti un vero e proprio mondo reale, uno spazio virtuale, dove si scambiano idee, informazioni, si pubblicano foto, video, ma soprattutto diventa un luogo dove si possono esprimere le proprie opinioni, liberi dai vincoli e dalle inibizioni personali. Ragionamento, comprensione e rielaborazione, vengono sostituiti da un processo di condivisione e riproduzione. Da qui derivano competenze legate al mondo digitale e virtuale, a scapito di quella capacità di problem solving e di orientamento nello spazio/tempo, funzionale ai tempi che viviamo. La rete può essere definita come un ambiente comunicativo, formativo e informativo, ma abbiate consapevolezza che si tratta di una realtà che non potrà mai sostituirsi all’interfaccia del vissuto quotidiano. Da uno studio Istat del 2019, rivolto ad adolescenti di età compresa tra i 14-17 anni, che hanno usato internet negli ultimi 3 mesi, si rileva che due su 3 hanno competenze digitali basse o di base, mentre meno di tre su 10 (pari a circa 700 mila ragazzi) si attestano su livelli modesti. Al tempo stesso però oltre il 75% degli adolescenti fa un uso smodato delle Chat e di messenger e l’80% è abituale frequentatore di You Tube. Senza dubbio le relazioni in rete consentono una comunicazione scevra da blocchi caratteriali, o dal freno esercitato dal mondo degli adulti, ma al tempo stesso dietro il messaggio filtrato da uno schermo, a volte si nasconde il rischio di una realtà distorta.

Cari ragazzi, il contatto vero non può basarsi esclusivamente su supporti informatici, ma vi invito a dare il giusto peso alla mimica, ai gesti, allo sguardo, ai profumi, ai dettagli, che si colgono solamente con il contatto diretto tra individui. Riappropriatevi delle piccole cose e sicuramente la vostra “Connessione” non sarà più impersonale e stereotipata. Sto parlando di comunicazione diretta, individuale, basata sulle emozioni e sulle sensazioni. Lasciate perdere le emotion che, pur essendo carine alla vista, ci rendono tutti uguali. Posto che la scuola possiede un ruolo fondamentale nel processo formativo dell’individuo, essa deve guidare i ragazzi e le ragazze ad un uso consapevole di Internet (informandoli su pericoli e insidie del mondo virtuale, ma anche delle enormi potenzialità che offre), fornendo un’educazione ai media, ma promuovendo anche un’educazione con i media. Noi adulti dobbiamo di certo rivedere il nostro approccio con le nuove tecnologie, non considerando il web solo come una minaccia per i nostri giovani, ma anche come una risorsa. Voi giovani invece imparate ad utilizzare correttamente gli strumenti informatici che avete a disposizione senza dipendere da essi. Uscite dal mondo ovattato del digitale; sviluppate i vostri sensi, mediante il contatto diretto con il mondo che vi circonda e vedrete che la vostra connessione potrà essere disturbata, ma mai interrotta.

*Docente di materie letterarie all’Ipia “G. Ferraris” di Iglesias

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