La Nuova Sardegna

Ancora niente bonus per i medici del 118

Ancora niente bonus per i medici del 118

L’assessore aveva promesso una soluzione. Ma per il pagamento l’Ats chiede i dati dei soli dipendenti

24 ottobre 2020
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SASSARI. All’inizio di ottobre aveva garantito che sarebbe stata trovata una soluzione per non lasciare fuori dai bonus economici decisi dalla Giunta regionale una delle categorie in prima linea nella battaglia contro i contagi da Sars Cov2, i medici del 118 impiegati sulle Msa (le ambulanze medicalizzate) non dipendenti del servizio sanitario regionale, ma in convenzione. Anzi, «abbiamo pronto un emendamento che andrà al più presto in consiglio», aveva detto l’assessore alla sanità Mario Nieddu nel rispondere alle rimostranze di chi era stato escluso ingiustamente per una mera questione organizzativa e burocratica.

Eppure erano tutti pericolosamente esposti al contagio, proprio come i colleghi dipendenti, quando nella prima fase della pandemia il rischio era particolarmente alto, considerato che per mesi sono mancati i dispositivi di protezione adeguati e il prelievo dei pazienti era una sorta di roulette russa.

La situazione però, nonostante le promesse, non è cambiata e una lettera del 20 ottobre inviata dalla Struttura complessa trattamento giuridico ed economico del Dipartimento risorse umane dell’Ats alle singole aziende sanitarie di fatto svela che il problema non è stato affatto risolto. Informa infatti che la Regione, la quale con la delibera 49/12 del 30 settembre aveva fornito le linee di indirizzo per la remunerazione, ha ora bisogno della loro collaborazione per l’acquisizione entro il 31 ottobre di informazioni non presenti sul database aziendale. Riguardano il periodo compreso tra il 9 marzo e il 31 maggio 2020, ma ciò che ha provocato la delusione degli interessati è la specificazione dei soggetti dei quali si richiedono i dati: “Tutto il personale dipendente a tempo indeterminato e determinato, direttamente coinvolto nell'attività in trattazione”. Insomma, restano ancora esclusi i sanitari in convenzione.

Nieddu aveva spiegato il motivo per cui quei lavoratori dei servizi di emergenza erano rimasti esclusi dal provvedimento, anticipando anche la cifra che l’emendamento avrebbe stanziato per loro: 250mila euro all’anno per tre anni. Poi il silenzio e ora questa lettera che non fa cenno alla loro posizione e che ha il sapore della beffa. (a.palm.)

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