La Nuova Sardegna

Covid, i gestori delle palestre sarde pronti a manifestare: "Rispettiamo le regole, fateci lavorare"

Una palestra, immagine di repertorio
Una palestra, immagine di repertorio

Salvatore Garau: "Perché non consentirci almeno un'apertura parziale?"

27 ottobre 2020
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CAGLIARI. Ci saranno anche i titolari delle palestre di tutta la Sardegna nella protesta pacifica organizzata per domani 28 ottobre dai gestori dei pubblici esercizi, davanti al palazzo della Regione. Salvatore Garau, proprietario di due palestre a Olmedo e Sennori, si è fatto portavoce di tutti i colleghi del Sassarese per lanciare una vera e propria richiesta di solidarietà a tutto il mondo dello sport sardo e nazionale invitandolo a manifestare pacificamente «per i propri diritti». I gestori delle palestre vivono un momento di grande difficoltà. Perché dopo l'importante investimento economico fatto per l'adeguamento delle strutture sportive si ritrovano costretti dall'oggi al domani a chiudere. Con la sensazione di aver buttato via ogni sforzo fatto.

«Sebbene siano state rispettate tutte le normative di prevenzione covid-19 e avendo avuto le nostre palestre esito positivo durante i controlli e le ispezioni di Nas, Asl e organi competenti (senza considerare i complimenti ricevuti dallo stesso ministro dello Sport Spadafora) ci ritroviamo a dover tenerle chiuse con il conseguente crollo economico ed emotivo. Chiediamo al Governo di permetterci di continuare a lavorare in sicurezza come abbiamo fatto finora, altrimenti questa seconda chiusura sarà la fine di migliaia di attività». Contestano, inoltre, il fatto che non sia stata presa in considerazione nemmeno la possibilità di un'apertura "parziale". Come ad esempio è stato fatto per i locali pubblici, aperti fino alle 18. E sottolineano anche un altro aspetto importante: i benefici dello sport per la salute. «Pensiamo al miglioramento del sistema immunitario. E non sono rari i casi di utenti che grazie al nostro lavoro combattono malattie metaboliche, diabete, problemi vascolari, obesità e anche malattie psichiatriche. Non priviamo i cittadini di questi aiuti».

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