La Nuova Sardegna

Covid, «Più mezzi per gli studenti sardi: l’Arst farà la sua parte»

Silvia Sanna
Covid, «Più mezzi per gli studenti sardi: l’Arst farà la sua parte»

L’amministratore unico: siglata la convenzione con i privati, pronti a partire

29 ottobre 2020
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SASSARI. La buona notizia è che quando si tornerà in aula, gli studenti pendolari viaggeranno sugli autobus in condizioni di sicurezza, perfettamente distanziati: niente assembramenti, rischi ridotti al minimo. Meglio tardi che mai, considerato che in epoca Covid la risoluzione del problema trasporti doveva essere ai primi posti nell’agenda della politica. «Da parte nostra abbiamo seguito alla lettera le indicazioni contenute nel dpcm e condivise dalle regioni, con il riempimento dei mezzi all’ottanta per cento. Ora siamo pronti grazie all’accordo con le aziende private a offrire un servizio aggiuntivo. Abbiamo già iniziato in realtà, ma in questa fase gli studenti sono a casa e fanno lezione a distanza». Roberto Neroni, 73 anni, 40 trascorsi in Regione a dirigere un lungo elenco di assessorati, amministratore unico dell’Arst da appena un mese e mezzo, spiega come l’azienda farà la sua parte in questo periodo delicatissimo ed estremamente complicato.

Neroni, finalmente ci sono gli autobus ma gli studenti pendolari fanno la didattica a distanza. Perché?

«Non lo chieda a me. Noi seguiamo le indicazioni che arrivano dal governo e dalla Regione. Il problema trasporti non è solo sardo ma nazionale. In Sardegna lo stiamo affrontando e siamo sicuri di poter dare risposte adeguate. Anche se bisogna specificare che sinora non si sono verificate situazioni particolarmente critiche sui mezzi».

Però le testimonianze di studenti e di sindaci che segnalano assembramenti dicono il contrario.

«In realtà gli assembramenti si sono verificati non a bordo ma alle fermate. E su questo noi non possiamo intervenire. Le foto scattate all’interno dei mezzi da passeggeri in piedi sono fuorvianti perché non evidenziano il distanziamento a bordo che è sempre garantito, insieme all’utilizzo della mascherina. Lo dicono le telecamere che in presa diretta ci raccontano cosa succede all’interno dei mezzi. Ma con i nuovi autobus a disposizione non si porrà più il problema».

Come sarà implementato il servizio?

«Sono entrate in funzione da ieri le linee private, con pullman granturismo e trasporto pubblico locale. Andranno a coprire alcune linee che noi abbandoniamo momentaneamente per spostarci su altre tratte in cui c’è maggiore richiesta».

In quali zone è più forte il rischio di sovraffollamento sui mezzi?

«Nelle aree metropolitane di Cagliari e di Sassari per l’alto numero di studenti residenti nei paesi, ma anche nel Sulcis e nella zona di Guspini».

Che cosa prevede l’accordo con i privati e che durata avrà?

«È stata siglata una convenzione tra la Regione e l’Anav per complessivi 390mila euro: i mezzi privati riceveranno i rimborsi e la bigliettazione resterà in capo all’Arst. La data di scadenza è il 31 dicembre 2020».

E poi?

«E poi ci auguriamo che il servizio aggiuntivo non sia più necessario. Ma se lo fosse ancora faremo una gara a evidenza pubblica per assegnare i collegamenti».

Non c’è il rischio che i tempi si allunghino e che gli studenti pendolari restino di nuovo scoperti?

«No, perché agiremo per tempo sulla base dell’evoluzione dei contagi e dei provvedimenti nazionali e regionali».

Quanti sono gli autobus che trasportano studenti?

«Sono 250 quelli che viaggiano negli orari di punta».

Tanti vantano molti anni di onorato servizio, quando li manderete in pensione?

«Siamo pronti a farlo, stiamo acquistando 540 nuovi mezzi e ne dismetteremo circa 300 tra trasporto extraurbano e urbano. In questo modo abbasseremo l’età media portandola dagli attuali 13-14 a massimo 7-8».

Sarà potenziata anche la dotazione tecnologica?

«Le telecamere ci sono già a tutela dei passeggeri e del conducente che in caso di pericolo può attivare il tasto “panic control” dando l’allarme alle forze dell’ordine».

Succede spesso?

«Gli episodi di violenza verso gli autisti per fortuna non sono frequenti. A differenza degli atti di vandalismo da parte soprattutto di ragazzi. Grazie alle telecamere siamo in grado di monitorare quello che succede e adottare i provvedimenti».

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