La Nuova Sardegna

L’assalto delle rinnovabili «Nuovi impianti dannosi»

L’assalto delle rinnovabili «Nuovi impianti dannosi»

In vista 53 progetti di parchi eolici e fotovoltaici su 5000 ettari di terre agricole Protestano Cia, Italia nostra, Cobas e Usb: «Prioritario ammodernare la rete»

02 novembre 2020
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SASSARI. «È ripreso negli ultimi mesi l’assalto all’isola da parte dei signori del vento e del sole con decine di progetti presentati per la realizzazione di mega impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili». La denuncia arriva da Italia Nostra Sardegna, Confederazione italiana agricoltori, i Cobas Cagliari e l’Unione Sindacale di Base. Si tratta di otto impianti eolici e 53 impianti fotovoltaici, per un totale di quasi cinquemila ettari di superficie occupata, di cui intorno a tremiladi suolo agricolo, e 2.240 Mw di potenza complessiva, un valore addirittura superiore al totale installato su tutta l’isola fino ad ora. «Oltre a compromettere irreversibilmente il patrimonio ambientale e paesaggistico sardo, se approvati questi progetti non farebbero altro che accrescere il già confuso quadro energetico, complicando ulteriormente la gestione della produzione e della distribuzione elettrica», scrivono in una nota le organizzazioni.

In Sardegna esiste un eccesso di potenza installata, suddivisa quasi equamente tra fossile e rinnovabile. «C’è anche una rete elettrica obsoleta e un’insufficienza di impianti di accumulo. E l’ingombrante presenza delle centrali di produzione da fossile, oltre a ostacolare una corretta e necessaria transizione rinnovabile, impedisce da un lato di sfruttare adeguatamente le fonti rinnovabili già installate e dall’altro genera una sovraproduzione di energia che arriva a sfiorare la metà del fabbisogno isolano».

La sola centrale Sarlux – un impianto alimentato dagli scarti di lavorazione del petrolio, il Tar, equiparato a fonte rinnovabile e grazie al quale usufruisce di incentivi, pari nel solo 2017 a quasi 363 milioni di euro -soddisfa oltre il 40 per cento del nostro fabbisogno elettrico. Italia Nostra Sardegna, la Confederazione Italiana Agricoltori, i Cobas Cagliari e l’Unione Sindacale di Base «ritengono che le vere priorità riguardino l’ammodernamento della rete, un’attenta programmazione dei consumi, la messa a disposizione di idonei sistemi di accumulo e il taglio dei consumi. Gli interventi di ammodernamento della rete si rendono indispensabili per una più efficace gestione della produzione da rinnovabili».

Secondo i firmatari del documento «gli sforzi devono essere doverosamente indirizzati alla riorganizzazione profonda del presente piuttosto che all’inutile e dannosa proliferazione di grandi impianti di produzione».

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