La Nuova Sardegna

Viaggio nell’Istituto che comprende tutte le superiori Stefano Satta: «Il nostro sogno? Un convitto per i pendolari» 

Dal glorioso Nautico ai licei nell’isola dove la scuola è uno scrigno di eccellenze

di Paolo Ardovino
Dal glorioso Nautico ai licei nell’isola dove la scuola è uno scrigno di eccellenze

Diciamo subito che è quasi spontaneo, davvero facile, empatizzare con la realtà dell’Istituto di istruzione superiore “ Garibaldi” di La Maddalena. Comprende tutti gli istituti superiori della...

05 novembre 2020
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Diciamo subito che è quasi spontaneo, davvero facile, empatizzare con la realtà dell’Istituto di istruzione superiore “ Garibaldi” di La Maddalena. Comprende tutti gli istituti superiori della Maddalena e quando si parla della Maddalena è come parlare di un microcosmo, un’isola nell'isola. Anzi, non è «come», è proprio così.

E a dirlo è il dirigente scolastico Stefano Satta. Il ruolo gli impone di parlare da padrone di casa, ma egli stesso si sta ambientando solo ora. Stefano Satta è infatti subentrato alla dirigente uscente Bianca Maria Morgi la scorsa estate. Non certo nell’anno scolastico più fortunato per un dirigente scolastico.

«Tante difficoltà in una – ammette Stefano Satta –: subentro a una realtà nuova, non conoscevo l’isola, è il primo anno da dirigente e in più con l’emergenza sanitaria». En plein: ma lo dice col sorriso. Prima l’attualità, dunque il primo commento è sui corsi e i più di cinquecento studenti da gestire in questo momento: «La didattica è a distanza praticamente al cento per cento – spiega il dirigente Satta, originario di Sassari –. La beffa è che abbiamo fatto, come tutte le scuole, i salti mortali per aprire e ora, un mese e mezzo dopo, siamo costretti a fare lezione a distanza. Penso al distanziamento che impedisce la socializzazione specie nelle classi prime, un handicap non da poco. Avevamo chiesto spazi alla parrocchia, abbattuto un tramezzo per trasformare due aule in una più spaziosa. E poi ci sono arrivati solo ora banchi e sedie».

L’istituto trainante del Garibaldi è l’ex Nautico, l’attuale tecnico Trasporti e logistica. I licei si dividono tra scienze umane, scientifico, linguistico, con due eccezioni. «Abbiamo attivi anche lo scientifico-sportivo e il classico – spiega il dirigente scolastico –, ma non ci sono iscritti». Ed è un vero peccato.

«La tradizione del classico è importante, da cinque anni non riusciamo a formare una classe, l’impegno per il prossimo anno è in questo senso. Idem allo sportivo, è un unicum nel territorio.

Il Nautico conta da solo duecento alunni al diurno e due classi serali. «Ha una certificazione di qualità, viene sottoposto a direttive europee e dal ministero dell’Istruzione e dei Trasporti», ci tiene a evidenziare Stefano Satta.

Nell’elenco di cose da fare, spiega, «attrarre ancora più iscritti dalla Sardegna. Per ora contiamo tra il 20 e il 30 per cento di pendolari. Studenti da Palau, Santa Teresa, Arzachena, Luogosanto, Tempio. A questo proposito – indica la via da percorrere –, stiamo valutando l’idea, già in cantiere da qualche anno, di individuare una struttura, accordandoci con l’amministrazione, che possa fare da convitto. Per chi frequenta l’istituto e per i diplomati, come polo per formazione tecnica superiore». Ora i tempi saranno per forza un po’ rallentati. Intanto, si prende confidenza con l’isola. «Un piccolo mondo, la dirigente uscente me l’ha raccontata come un “cofanetto” che gira su se stesso. Devi essere abile a cogliere le sue peculiarità, i vantaggi e gli svantaggi». Da qui anche l’adesione al progetto La Nuova@scuola, «per aprirci a orizzonti più ampi». E lui, il dirigente Satta, queste settimane le ha passate a conoscere le vie, gli scorci, gli accenti maddalenini. «Un contesto accogliente, mi ha molto colpito vedere come più della metà dei cognomi siano non sardi, simbolo delle famiglie insediate da tantissimi anni». Le linee guida sono dettate: c'è il rilancio dei licei, il classico deve tornare l'istituzione che era in passato, la riconferma dell'ex nautico, e la nascita di una struttura di accoglienza per gli studenti non della Maddalena, costretti altrimenti alla traversata quotidiana in traghetto. Perché l'auspicio, prima di tutto, è di tornare presto alla didattica in presenza, ai corridoi affollati.

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