La Nuova Sardegna

Il ritorno del bipolarismo nell’ex regno del M5s

di Gianni Bazzoni
Il ritorno del bipolarismo nell’ex regno del M5s

A Porto Torres la partita per il dopo Wheeler è tra Pantaleo del centrodestra e Mulas del centrosinistra

08 novembre 2020
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PORTO TORRES. L’esperienza dell’amministrazione a Cinque stelle è già archiviata e per il dopo Wheeler Porto Torres è chiamata a scegliere tra centrodestra e centrosinistra. Tra Alessandro Pantaleo e Massimo Mulas (che dopo il primo turno ha incassato l’appoggio di Franco Satta (24.13), arrivato terzo e che ha ufficializzato apertamente la sua scelta e quella del gruppo che lo ha sostenuto).

Al primo turno i maggiori consensi li ha raccolti Alessandro Pantaleo, 47 anni, ingegnere, dirigente del comune di Thiesi, alla guida della coalizione che comprende Psd’Az, Lega, Forza Italia-Fratelli d’Italia, Cambiamo e Civica Popolare: complessivamente 4118 voti pari al 39,08 per cento. Massimo Mulas,49 anni, tecnico dipendente di Terna, ex consigliere regionale, incoronato alle primarie, è stato sostenuto da Pd, Progetto Turritano e Italia in Comune: ha totalizzato 2745 preferenze per un 26,05 per cento. Ora però si riparte da capo. Nel senso che nessuno (e la storia politica della città lo insegna) si porta dietro la dote del primo turno, così come è azzardato fare operazioni matematiche aggiungendo voti di questa o quella coalizione.

Il turno di ballottaggio è tutta un’altra cosa: la sfida è soprattutto tra i due candidati sindaci.

Porto Torres torna al bipolarismo, gli elettori devono scegliere tra il rappresentante del centrodestra e quello del centrosinistra. La campagna elettorale - a parte qualche scivolata sui social che in verità si poteva tranquillamente evitare - è stata fatta senza infangarsi le scarpe. Mulas e Pantaleo si sono “rispettati” e la tensione politica è salita di colpo quando il “terzo”,Franco Satta, si è schierato ufficialmente con Mulas. Una mossa possibile, prevista dalle regole, si potrebbe dire persino scontata considerato che i programmi dei due schieramenti presentavano diverse affinità. I 5Stelle - che al primo turno avevano messo in campo Sebastiano Sassu - hanno superato di poco il 10,7 per cento: cosa farà l’elettorato grillino? Libertà di voto, aveva detto Sassu.

Si vota oggi e domani in una città che ha il diritto e anche il dovere di scegliere. Nel senso che nessuno dovrebbe stare alla finestra per poi lamentarsi di come vanno le cose. Al primo turno a votare sono andati 10891 portotorresi su 18903, il 57,62 per cento. Altri 8mila sono rimasti a casa. Sono tanta gente, il 42,38 per cento, un altro partito verrebbe da dire. E siccome c’è l’abitudine di criticare dopo, di scatenare guerre senza senso, di scaricare addosso ad altri responsabilità che invece sono anche in capo a chi sceglie di non votare, sarebbe bello che alle urne andassero in tanti. Più di quelli che si sono presentati al primo turno. La democrazia si esercita così, anche la libertà si conquista difendendo i propri diritti senza delegarli ad altri.

Porto Torres ha bisogno di riprendere subito la marcia per uscire da una crisi terribile: ha risorse importanti, patrimoni da difendere e sviluppare. Niente miracoli, servono cose semplici, quasi elementari. Chiunque vinca - questo l’impegno più importante - stia dalla parte di una città che ha necessità di essere difesa, ascoltata e rilanciata.

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