La Nuova Sardegna

Sanità, assistenza sociale e biotecnologie: così nascono preziose risorse professionali

di Giovanni Dessole
Sanità, assistenza sociale e biotecnologie: così nascono preziose risorse professionali

La dirigente Porcu: i corsi rispondono a una domanda generale che si somma a quella generata dall’emergenza - Tecnico Ruju Sassari

12 novembre 2020
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Peculiarità capaci di fare la differenza sul mercato del lavoro, - che prendono forma di indirizzi ad alta specificità e professionalizzanti, con ampi margini d’approccio al mondo economico e valido trampolino in vista della specializzazione accademica.

L’istituto tecnico “Salvator Ruju” di Sassari lavora per forgiare il presente dei suoi studenti ma proietta la sua attenzione sul domani dei ragazzi: l’esigenza è offrire una formazione completa e indirizzata, che a partire dalle competenze acquisite dai giovani professionisti del domani possa generare opportunità di crescita e di impiego. Formare e far crescere professionisti all’altezza della situazione, questa la filosofia della scuola.

«I nostri corsi offrono specificità uniche nel territorio. Il professionale risponde ad una fondamentale domanda a livello generale, che oggi si somma a quella generata dal grave momento di emergenza che stiamo vivendo. Figure specializzate nei servizi della sanità e assistenza sociale sono risorsa preziosa per la sanità stessa e strutture come le Rsa – afferma il dirigente scolastico Maria Antonietta Porcu –. Senza dimenticare il tecnico biotecnologico, in collaborazione con l’Ordine dei Medici, orientato ad una preparazione funzionale alla scelta della strada da intraprendere, al superamento dei test di ingresso e alla frequentazione delle facoltà universitarie tecnico scientifiche. Sono tanti i nostri studenti che hanno trovato lavoro o che, avvantaggiati dalle attività di carattere laboratoriale previste dalla nostra offerta formativa, si trovano a loro agio nello svolgere il percorso accademico scelto».

Laboratori e formazione professionale, punti d’orgoglio ed elementi caratterizzanti della scuola di via Porcellana, punti di forza del “Ruju”. Il corso serale di formazione professionale dell’indirizzo sociosanitario conta oltre 300 iscritti, numeri che pongono il corso al vertice della particolare classifica italiana di riferimento. Un percorso che va avanti da diversi anni e che riscuote successo – diversi gli iscritti con riserva che aspettano di poter prendere parte ai corsi – una scommessa vinta dalla scuola grazie all’impegno di tutte le sue componenti: tanti gli esempi di operatori formati che hanno trovato occupazione in ambito sanitario.

Altro fiore all’occhiello è l’indirizzo tecnico scientifico, declinazione e sviluppo che partendo dalle origini – sino alla riforma Gelmini il “Ruju” era un liceo scientifico – oggi punta sulla biotecnologia in ambito sanitario e ambientale sfruttando anche e soprattutto le potenzialità dei suoi laboratori all’avanguardia: «Le attività che gli studenti svolgono all’interno dei nostri laboratori di microbiologica, di chimica, di biochimica e di fisica ad esempio, fanno parte dei curricula di studio – spiega il professor Gianni Mulargia, collaboratore del dirigente scolastico assieme alla professoressa Margherita Dettori –. Non si tratta di semplici approfondimenti o attività di supporto, sono parte integrante ed essenziale dell’indirizzo. Tutto si svolge in spazi attrezzatissimi, realizzati grazie alla partecipazione a diversi progetti Pon. Spazi il cui patrimonio strumentale è stato arricchito con macchinari all’avanguardia, in cui è possibile mettere in pratica la teoria, svolgere esercitazioni pratiche che servono a comprovare le competenze teoriche acquisite. Gli studenti possono lavorare sul dna, fare analisi chimiche e esperimenti di fisica, approcciandosi a problemi, strumenti e materiali differenti».

Ottimizzare la proposta in funzione del raggiungimento degli obiettivi, rafforzando il ventaglio di opportunità anche grazie alle convenzioni attivate con oltre 100 attori del territorio fra Enti e privati utili ad alimentare percorsi di alternanza scuola lavoro che solo il Covid-19 ha rallentato, ma non certo stoppato. Ottimi i riscontri ottenuti, rappresentati dagli attestati di stima e riconoscenza arrivati all’Istituto. «A noi interessa la crescita professionale e personale dei nostri ragazzi. Interessa dare loro una formazione che sia piena e reale. Questo è ciò che rappresenta al meglio l’identità della nostra scuola», chiude la professoressa Porcu.

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