Maoddi al timone del “Romano”
Il Consorzio di tutela ha scelto il nuovo presidente, succede a Salvatore Palitta
13 novembre 2020
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MACOMER. Il Consorzio di tutela del Pecorino romano ha un nuovo presidente. Si tratta di Gianni Maoddi, stato eletto all’unanimità dal consiglio di amministrazione che si è riunito ieri a Macomer. Maoddi, 49 anni, titolare della “Fratelli Maoddi srl” di Nuragus, aveva già ricoperto il ruolo di presidente del Consorzio dal 2011 al 2014 e di vicepresidente durante il mandato del predecessore Palitta.
«Sono molto soddisfatto dell’incarico e della fiducia che mi è stata data, e allo stesso tempo sono molto consapevole, anche per esperienza diretta, di quanto questo ruolo sia delicato e impegnativo - ha detto il neo presidente – . Stiamo vivendo un momento storico molto complicato, che va affrontato nel modo più rapito possibile così da garantire la crescia di un comparto così strategico per la nostra economia».
«Da parte mia, e di tutto il consiglio d’amministrazione – ha continuato Maoddi – c’è l’impegno a dare continuità al lavoro fatto finora e a rappresentare tutte le componenti del Consorzio. So che servono compattezza, unità d’intenti e obiettivi condivisi per affrontare le nuove sfide e vincerle nell’interesse di tutti, e sono pronto ad affrontare questa nuova avventura».
Ad affiancare Maoddi sarà un consiglio di amministrazione nuovo di zecca composto da Andrea Pinna dell’azienda “Fratelli Pinna”; Antonio Mura di “Sardaformaggi”; Antonio Maria Sedda di “Sepi Formaggi”; Lorenzo Sanna di “Foi/Auricchio”; Giuseppe Serra dell’Industria Agroalimentare Serra; Salvatore Palitta della “Latteria Pattada”; Tonino Pintus di “Agriexport”; Bachisio Orritos della “Latteria Costera Anela”; Giovanni Deruda di “Lait Ittiri”; Renato Illotto di “Cao Formaggi”; Salvatore Pala dell’Unione Pastori Nurri; Pietro Piras di “Lacesa”; Paolo Fadda della “Latteria Bonorva”; e Giannetto Arru Bartoli della “Latteria Pozzomaggiore”.
Tra i primi compiti del nuovo direttivo (che resterà in carica tre anni) portare avanti gli impegni assunti dal Consorzio sulla commercializzazione del
Romano e sull’internazionalizzazione del prodotto. Ma anche quello di trovare un’intesa con il mondo delle campagne, spesso distante e in polemica con l’operato del i produttori, e di spingere sulla diversificazione per andare oltre i prodotti da grattugia e allargare il mercato del formaggio da tavola.
«Sono molto soddisfatto dell’incarico e della fiducia che mi è stata data, e allo stesso tempo sono molto consapevole, anche per esperienza diretta, di quanto questo ruolo sia delicato e impegnativo - ha detto il neo presidente – . Stiamo vivendo un momento storico molto complicato, che va affrontato nel modo più rapito possibile così da garantire la crescia di un comparto così strategico per la nostra economia».
«Da parte mia, e di tutto il consiglio d’amministrazione – ha continuato Maoddi – c’è l’impegno a dare continuità al lavoro fatto finora e a rappresentare tutte le componenti del Consorzio. So che servono compattezza, unità d’intenti e obiettivi condivisi per affrontare le nuove sfide e vincerle nell’interesse di tutti, e sono pronto ad affrontare questa nuova avventura».
Ad affiancare Maoddi sarà un consiglio di amministrazione nuovo di zecca composto da Andrea Pinna dell’azienda “Fratelli Pinna”; Antonio Mura di “Sardaformaggi”; Antonio Maria Sedda di “Sepi Formaggi”; Lorenzo Sanna di “Foi/Auricchio”; Giuseppe Serra dell’Industria Agroalimentare Serra; Salvatore Palitta della “Latteria Pattada”; Tonino Pintus di “Agriexport”; Bachisio Orritos della “Latteria Costera Anela”; Giovanni Deruda di “Lait Ittiri”; Renato Illotto di “Cao Formaggi”; Salvatore Pala dell’Unione Pastori Nurri; Pietro Piras di “Lacesa”; Paolo Fadda della “Latteria Bonorva”; e Giannetto Arru Bartoli della “Latteria Pozzomaggiore”.
Tra i primi compiti del nuovo direttivo (che resterà in carica tre anni) portare avanti gli impegni assunti dal Consorzio sulla commercializzazione del
Romano e sull’internazionalizzazione del prodotto. Ma anche quello di trovare un’intesa con il mondo delle campagne, spesso distante e in polemica con l’operato del i produttori, e di spingere sulla diversificazione per andare oltre i prodotti da grattugia e allargare il mercato del formaggio da tavola.