La Nuova Sardegna

Maoddi: «Tante sfide per il pecorino»

Maoddi: «Tante sfide per il pecorino»

Il neo presidente del consorzio del Romano: mandato all’insegna della continuità

14 novembre 2020
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SASSARI. Che sarà un mandato all’insegna della continuità sembra abbastanza evidente. Primo, perché il neoeletto presidente Gianni Maoddi rileva un Consorzio del pecorino romano Dop che ha ottenuto ottimi risultati nelle due gestioni Palitta, ma anche perché lui è stato il vice di quest’ultimo e presidente egli stesso sino al 2014. «Sicuramente quella sulla mia persona è una scelta di continuità, il lavoro fatto in questi anni, dove è stato fatto quello deve fare un consorzio: organizzare momenti promozionali, cercare di trovare nuovi mercati, spingere per produrre sempre a un ottimo livello di qualità, anche migliorando. Certo, si possono studiare strategie diverse, ma questa è la strada tracciata e condivisa da tutti i produttori e non c’è da inventare chissà che».

Tante le sfide che lo attendono: «Innanzitutto – risponde Maoddi, che guida la Fratelli Maoddi Srl di Nuragus – per il momento si tratta di navigare a vista, la situazione creata dalla pandemia non è delle migliori, anche se noi produttori di pecorino romano non possiamo lamentarci: il prodotto si vende e a prezzi adeguati. Ma non sappiamo davvero a cosa andiamo incontro, occorre stare prudenti».

Sicuramente avete seguito con attenzione le elezioni Usa: «Certo, non possiamo negare di essere legati a certe scelte, visto che più di una volta ci siamo salvati dall’imposizione di dazi che avrebbero avuto effetti pesanti sull’export. In linea teorica la vittoria di Biden ci favorisce. Dovremmo incontrare maggiore attenzione e meno aggressività da parte degli operatori americani. La promozione comunque – sottolinea il nuovo numero uno – continuerà a essere meno Usa riguardo a certi canali dei formaggi, come la grattugia, per spingere più verso Europa e Asia».

Maoddi dirige un consorzio che è un po’ il cuore di un settore nevralgico per l’economia sarda, il lattiero caseario: «Sicuramente è così, per questo è una grande sfida e la responsabilità la sento tutta. Do un’importanza primaria a questo incarico, che spero di svolgere al meglio».

Il ruolo del consorzio è stato frainteso? «Assolutamente sì – dice Maoddi – il consorzio non è un operatore commerciale e non può incidere direttamente sui prezzi. Sul mercato globale siamo un mercato comunque di nicchia e dobbiamo fare i conti con tante variabili. Magari possiamo far valere il fatto di essere praticamente monopolisti sui mercati. E possiamo fare la programmazione dell’offerta, ma anche questa incide poco. Importante che ci sia la condivisione. Sono convinto che tutte le realtà che fanno parte della filiera possono avere solo benefici dal dialogo». (a.palmas)

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