La Nuova Sardegna

Politica in Sardegna, dalla Regione ai comuni è corsa al cambio di casacca

di Alessandro Pirina
Politica in Sardegna, dalla Regione ai comuni è corsa al cambio di casacca

A destra fuga da Fi e Lega verso Fdi e Psd’Az. Nel M5s l’addio di Marilotti

16 novembre 2020
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SASSARI. Chi viene mollato solitamente li bolla come voltagabbana, traditori. Chi invece li accoglie ne loda il coraggio, l’autonomia, fino a definirli addirittura responsabili, come furono ribattezzati Razzi e Scilipoti quando lasciarono Di Pietro per Berlusconi. La storia italiana è sempre stata all’insegna del trasformismo, da Depretis al giorno d’oggi, senza tralasciare il ventennio fascista, visto che anche lo stesso Mussolini politicamente nasce a sinistra. Dunque, non stupiscono i recenti cambi di casacca che hanno visto protagonisti parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e consiglieri comunali. Un fenomeno che non fa distinzioni tra destra e sinistra. E da cui non sono immuni nemmeno i 5 stelle. Anzi, il Movimento detiene il record di addii ed espulsioni in Parlamento. L’ultimo strappo riguarda il senatore cagliaritano Gianni Marilotti, che ha lasciato il M5s e si è iscritto al Gruppo misto, confermando il suo sempre più convinto sostegno al governo Conte. Per lo scrittore si tratta di un ritorno a sinistra, dove ha sempre militato prima di accettare la candidatura al Senato. Ma Marilotti non è l’unico parlamentare sardo che in questa legislatura ha cambiato gruppo. Giuseppe Luigi Cucca, eletto con il Pd di cui era stato anche segretario regionale, nel 2019 ha salutato i suoi ex compagni di viaggio e ha seguito Renzi in Italia viva.

Più frizzante la situazione in Consiglio regionale dove in un anno e mezzo di legislatura si è registrato più di un movimento. E non solo all’interno della stessa coalizione. La consigliera Elena Fancello, eletta con i 5 stelle, è passata al Psd’Az. Dunque, da strenua oppositrice di Solinas è andata a rafforzare la maggioranza del governatore. È sempre nei 5 stelle, invece, Carla Cuccu, anche se - vedi anche la recente mozione di sfiducia - quasi mai è in linea con il resto del gruppo. Gli altri movimenti sono tutti avvenuti nel centrodestra. I recordman di cambio di casacca in questa legislatura sono stati Domenico Gallus e Pietro Moro, che eletti entrambi con Sardegna20Venti hanno subito lasciato il leader Stefano Tunis e sono approdati nell’Udc di Giorgio Oppi, che in un anno e mezzo ha raddoppiato i suoi consiglieri. Da tre a sei. Perché al gruppo ha aderito anche Antonello Peru, il consigliere più votato della Sardegna che, eletto con Forza Italia, è passato al partito di Toti, Cambiamo. Fanno parte del gruppo misto ma non dei partiti che li hanno portati a Cagliari i consiglieri Valerio De Giorgi (ex Fortza Paris, oggi Sardegna forte) e Roberto Caredda (ex Sardegna civica). L’ultimo addio in ordine di tempo quello della consigliera Sara Canu, che ha lasciato la Lega per i Riformatori.

Insomma, nell’area di centrodestra si sta assistendo a vari riposizionamenti. Salvini, è evidente, non ha più l’appeal di un anno fa. Oggi a destra si guarda con più interesse verso Giorgia Meloni e i sardisti. E il caso Oristano è emblematico. Nel 2017 Fratelli d’Italia non elesse neanche un consigliere, oggi - senza passare dalle urne - ne ha sette ed è il gruppo più numeroso. Che può contare anche sul sindaco Andrea Lutzu, che ha lasciato Forza Italia non senza essere accusato di trasformismo dal coordinatore Ugo Cappellacci. Al momento delle elezioni gli azzurri erano il gruppo più forte con otto consiglieri, oggi ne hanno uno solo. Nel frattempo in aula si è formato anche il gruppo Psd’Az, che alle comunali era schierato col centrosinistra e non aveva eletto consiglieri, mentre ora in aula ne ha tre - un ex civico e due ex Fi - e sostiene Lutzu. A destra è poi approdato anche il candidato sindaco del Partito dei sardi: si è iscritto all’Udc insieme a un ex Riformatore, perché nel frattempo il consigliere Udc è passato a Fdi.

A Sassari e Alghero, invece, a un anno dalle elezioni si è assistito a un fuggi fuggi dalla Lega. Nel capoluogo l’unico consigliere eletto dai salviniani è passato al gruppo misto, ma rimanendo sempre all’opposizione di Campus. Ad Alghero i tre consiglieri della Lega hanno tutti detto addio al Carroccio (uno dei tre è da poco passato al Psd’Az), che però ora può contare su un eletto in una civica. A Olbia, invece, c’è un monocolore forzista, o meglio nizziano. Tutti gli altri partiti del centrodestra sono fuori dal Consiglio e non è un mistero che in vista delle prossime comunali stiano portando avanti un dialogo con il centrosinistra e il Movimento 5 stelle.

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