La Nuova Sardegna

Temussi: «Malati oncologici sardi, nessuno resterà solo»

di Luciano Piras
Temussi: «Malati oncologici sardi, nessuno resterà solo»

Il commissario Ats-Ares: «Le terapie saranno garantite a tutti». Sul caso Nuoro: «Postazioni per la chemio ridotte ma turni moltiplicati»

16 novembre 2020
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NUORO. «Le terapie oncologiche saranno garantite a tutti, nessun paziente verrà lasciato fuori. Non ci sarà nessun taglio». Massimo Temussi ci mette la faccia e giura che in Sardegna il livello dei servizi sanitari sarà tenuto alto. «Nessuno verrà lasciato solo» dice. Né al San Francesco di Nuoro, dove tra avant’ieri e ieri è scoppiato il terremoto, né in nessun altro ospedale dell’isola. Ai massimi livelli, nonostante la necessaria riorganizzazione dovuta alla pandemia. «Non ci sarà nessun ridimensionamento, nessun taglio all’Oncologia nuorese – entra nello specifico –. Non lasceremo indietro nessun paziente» ribadisce il commissario straordinario di Ats-Ares. Nominato appena tre settimane fa dalla Regione (con un incarico a tempo che terminerà il 31 dicembre 2020, salvo proroghe), è lui che giovedì scorso ha dovuto firmare l’ordine di servizio per lo «spostamento temporaneo fino al 30 marzo 2021 del reparto di Oncologia». Una decisione presa dalla giunta Solinas lo scorso settembre e ora portata avanti nonostante le parole dell’assessore della Sanità Mario Nieddu: «Non ci sarà alcun trasferimento del reparto di Oncologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, né allo Zonchello, né all’interno del reparto dell’ex Pediatria dello stesso nosocomio», aveva detto il 7 ottobre per rassicurare i pazienti che nel capoluogo barbaricino si erano incatenati per protesta. Parole al vento, visto che il reparto trasloca proprio in queste ore. «I disagi dureranno soltanto un giorno, giusto il tempo dello spostamento» riprende Temussi.

Ma questo comporterà una riduzione delle “poltrone” per la chemioterapia?

«La riorganizzazione prevede il passaggio da 20 a 13 postazioni ma con terapie suddivise su diversi turni, mattina e pomeriggio, nell’arco della settimana, così da assicurare lo stesso numero di prestazioni».

Ma il personale medico non basta. È già sottodimensionato, ridotto all’osso...

«Domani stesso (oggi per chi legge, ndr) inizieremo a scorrere la graduatoria di 26 specialisti, tenendo conto della territorialità. Saranno garantite le terapie a tutti i pazienti, anche con un incremento del personale, ora fermo a cinque, sei unità» assicura ancora una volta il manager Ats.

«Lo spostamento del reparto – spiega Temussi – era necessario per ricavare 13 nuovi posti di terapia intensiva, questo purtroppo ci impone l’epidemia per il Nuorese. Ma è chiaro che manterremo alto il livello dei servizi, anche negli altri centri dell’isola». Così da poter garantire anche una migliore distribuzione territoriale dei pazienti. All’ospedale di San Gavino Monreale, per esempio, si fanno 320 prestazioni oncologiche con 11 “poltrone”. Per un paziente di Oristano, potrebbe essere più facile raggiungere San Gavino piuttosto che Nuoro. Dove le terapie prestate sono ben 400.

Ma perché non aprire la terapia intensiva all’ospedale Zonchello e lasciare il San Francesco con la sua Oncologia di sempre?

«La vicinanza dei reparti di Terapia intensiva e di Rianimazione, nel rispetto dei percorsi a tutela della salute di tutti i pazienti e degli operatori sanitari, permetterà agli specialisti di lavorare in sinergia. Avessi potuto li avrei messi nello stesso piano, ma siccome questo non è possibile, allora li metto il più vicino possibile. Un reparto sopra l’altro significa che riesco a gestirli entrambi. E ricordiamoci che gli anestesisti sono introvabili, non esistono in tutta la Sardegna». «I pazienti oncologici possono stare tranquilli: non ci sono pazienti di serie A o di serie B, tutti hanno uguali diritti. E a tutti garantiremo il servizio. È soltanto un cambio di sede momentaneo, comunque con accesso diretto, fino alla fine di marzo, pandemia permettendo. Anzi: speriamo di tornare al vecchio reparto anche prima della fine di marzo 2021».

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