La Nuova Sardegna

Terna investe un miliardo nella rete elettrica sarda

Terna investe un miliardo nella rete elettrica sarda

Tra i progetti: collegamento con la Corsica e Tyrrhenian link con la Sicilia

21 novembre 2020
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SASSARI. La Sardegna resta centrale nel business di Terna che ha presentato un poderoso piano industriale per il quinquennio 2021-2025 nel quale l’isola occupa uno spazio di primissimo piano. La società investirà nella nostra regione oltre 1 miliardo di euro per lo sviluppo e la manutenzione della rete elettrica «in funzione – ha spiegato Valentina Bosetti, presidente del gruppo – della transizione energetica già avviata nella quale la nostra azienda ha un ruolo fondamentale».

Numerosi gli interventi programmati con ricadute importanti, soprattutto in un periodo così delicato per l’economia dell’isola, sull’occupazione. Tra le opere che Terna promette di portare a termine c’è il nuovo collegamento Sardegna-Corsica che rinnoverà con moderne tecnologie l’attuale cavo marino tra le due isole e con il continente, oltre alla realizzazione di una nuova stazione elettrica di conversione a Codrongianos, oggetto di un prestigioso contest architettonico. Previsto anche il “Tyrrhenian Link”, un nuovo collegamento che consentirà di unire elettricamente la penisola alla Sicilia e poi alla Sardegna e che, grazie alle sue caratteristiche di modularità, sarà in grado di garantire maggiore capacità di regolazione e pieno sviluppo delle fonti rinnovabili.

In cantiere anche un elettrodotto Santa Teresa-Tempio- Buddusò, della lunghezza di circa 85 km, che renderà più sicuro ed efficiente l’intero sistema di distribuzione del Nord Sardegna e un nuovo collegamento con un cavo interrato tra Lula e Galtellì. Un’opera che garantirà maggiore sicurezza nel servizio tra i due comune del Nuorese e che ha ulteriori margini di sviluppo.

Sempre nell’isola è infine prevista l’installazione di compensatori sincroni che hanno la funzione di stabilizzare la rete, sempre più collegata ai punti di produzione di energie rinnovabili. I nuovi macchinari, tecnologicamente molto avanzati, sono studiati per ridurre al minimo gli sbalzi di tensione dovuti all’intermittenza della produzione di eolico e fotovoltaico, tenendo costante la tensione. «Tutti gli interventi programmati – fa sapere Terna – garantiranno una maggiore efficienza e sostenibilità della rete elettrica regionale con un investimento importate sotto tutti i punti di vista».

Il complesso delle opere previste nel piano quinquennale prevede l’impiego di oltre 300 imprese e almeno 1300 tra operai e tecnici impegnati in attività di cantiere e lavorazioni in fabbrica. Numeri ai quali bisogna aggiungere quelli dei professionisti che cureranno i progetti e la direzione dei lavori. «Attualmente – spiega la società elettrica – abbiamo aperti 31 i cantieri sul territorio regionale e dell’investimento complessivo, che sarà superiore al miliardi di euro, oltre 200 milioni saranno destinati a interventi per ammodernamento degli asset esistenti». Si parla di circa 4.400 km di linee in alta e altissima tensione e 27 stazioni elettriche che sono gestite e controllate da un piccolo esercito di 171 dipendenti.

Ma il piano non è soltanto numeri perchè, come ha detto l'amministratore delegato Stefano Donnarumma «Terna punta sempre di più sulla difesa dell’ambientale e su progetti che sono al 95% di natura sostenibile in base ai criteri della tassonomia europea. E questo conferma il ruolo della società che ha come obiettivo quello di arrivare a zero emissioni entro il 2050. Nei prossimi 5 anni – ha concluso Donnarumma – spingeremo sull'acceleratore degli investimenti in Italia, portandoli a 8,9 miliardi, con un balzo del 22% rispetto al quinquennio precedente. Un impegno che avrà effetti importanti sul Pil del Paese. Al termine del quinquennio porteremo il numero dei nostri dipendenti oltre le 5.000 unità con un incremento del 10%».

«Siamo convinti – ha concluso – che è fondamentale consegnare alle prossime generazioni un sistema elettrico sempre più affidabile, efficiente e decarbonizzato ed è per questo motivo che degli 8,9 miliardi di investimenti in Italia, 5,4 saranno destinati all'ulteriore sviluppo della rete elettrica nazionale. Con una fetta molto importate destinata alla Sardegna».

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