La Nuova Sardegna

Pregliasco: «Dall’indice Rt una speranza per l’isola»

di Claudio Zoccheddu
Pregliasco: «Dall’indice Rt una speranza per l’isola»

Il virologo: «Il calo dovrebbe portare presto alla riduzione dei casi  Ma sarà necessario continuare a seguire tutte le limitazioni, anche a Natale»

22 novembre 2020
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SASSARI. I presupposti per accompagnare con un pizzico di ottimismo i giorni più cupi dell’epidemia ci sono tutti. Il primo squillo è arrivato l’altro ieri: l’indice Rt, quello che misura la trasmissibilità del virus, è il più basso d’Italia. Il secondo arriva dalle parole di uno dei virologi più esperti e conosciuti, il professor Fabrizio Pregliasco, che immagina un futuro meno complicato per l’isola. A patto che si rispettino le misure di contenimento attualmente in vigore e che la probabile decrescita dei contagi non venga interrotta da un pericoloso calo di attenzione. Prima di sorridere e tirare un bel sospiro di sollievo bisognerà resistere ancora qualche tempo.

I dati. Mettere in relazione il calo dell’indice di trasmissibilità con il boom di contagi di questi giorni è complicato. Come è complicato immaginare la fine dell’emergenza quando i reparti di terapia intensiva faticano a soddisfare la domanda di posti letto. Eppure, dovrebbe essere così: «Perché l’indice Rt è un valore che si deve intendere in prospettiva – spiega Pregliasco –. Quello della Sardegna è particolarmente confortante ma avrà dei riscontri con la realtà solo tra cinque giorni, al massimo dieci. Il numero di contagi non è diminuito perché è prima necessario che decorra il tempo di incubazione della malattia. È probabile che chi viene trovato positivo in questi giorni abbia incontrato il virus tempo fa». Dunque, se i sardi riusciranno a restare prudenti e ad evitare pericolose leggerezza, l’isola potrebbe occupare la pole position nella griglia delle Regioni con le maggiori possibilità di uscire più rapidamente dall’incubo del Sars-Cov-2: «Fino a qualche giorno fa la curva dei contagi saliva come una montagna, con un incremento quasi verticale – continua Pregliasco –, ora ci aspettiamo un decremento che ci dovrebbe portare a raggiungere il “plateau”, una sorta di tetto dei contagi in cui la curva viene appiattita. La Sardegna ha la caratteristiche per riuscire nell’impresa prima delle altre Regioni, a patto che i comportamenti restino quelli di questi giorni. La gara contro il virus è una maratona, non è uno sprint. Se ne esce solo con tanta costanza». Il decongestionamento delle terapie intensive, invece, potrebbe essere meno rapido, anche a causa dell’età media piuttosto alta dei pazienti: «Purtroppo è probabile che il decongestionamento delle terapie intensive sia l’ultimo effetto del calo dei contagi e della trasmissibilità del virus – aggiunge Pregliasco –. Anche per questo motivo è necessario continuare ad andare avanti con cautela. Dobbiamo tenere alta la guardia».

I rischi del Natale. Per evitare che gli sforzi fatti fino ad ora, con la possibilità di assistere a un crollo dei contagi entro i prossimi giorni, si dovranno affrontare la festività natalizie senza mai perdere di vista l’emergenza: «Dipenderà tutto dai comportamenti delle persone. Da diversi giorni dico che sarà necessario non eccedere per evitare che il Natale possa rilanciare la curva dei contagi – spiega il virologo lombardo –. Fosse per me confermerei tutte le imposizioni attualmente in vigore, per evitare sorprese, ma è probabile che qualche misura possa essere allentata. A questo punto spetterà ai cittadini mantenere la rotta, anche sotto Natale». Non si dovranno dimenticare tutte le regole che da mesi dettano i ritmi di vita di tutti i cittadini: «Credo che si possa guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più rispetto a quanto fatto fino ad ora – conclude Pregliasco – ma tutto è vincolato al mantenimento delle precauzioni che oggi ci permettono di immaginare i prossimi tempi con meno preoccupazioni».

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