La Nuova Sardegna

Choc Tirrenia, sindacati e sindaci pronti alla rivolta: violato il diritto alla mobilità dei sardi

Choc Tirrenia, sindacati e sindaci pronti alla rivolta: violato il diritto alla mobilità dei sardi

L’ennesima beffa ai danni della Sardegna

22 novembre 2020
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SASSARI. L’ennesima beffa ai danni della Sardegna fa insorgere sindacati e politica. Tutti uniti nel chiedere una retromarcia alla Tirrenia, ma allo stesso tempo un maggiore decisionismo a governo e Regione. «La notizia che il gruppo di Onorato Moby Cin Tirrenia potesse interrompere tutte le tratte non remunerative era nell'aria – dice Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil –. Già da tempo il gruppo minacciò quello che adesso pare sia realtà. La questione però non può essere gestita e governata in questo modo. Il governo e la stessa Regione non possono fare da spettatori lasciando che un armatore che ha goduto di 72 milioni all'anno metta a rischio migliaia di persone e lasci senza collegamenti la Sardegna. Che la convenzione fosse scaduta e che fosse in proroga lo si sapeva da tempo. Per questo ho chiesto un intervento risolutore. Ma nessuno si è mai preoccupato. Anzi, la Regione ha giocato a scarica barile. Infatti, è vero che la competenza di questa materia è del governo ma, la Regione avrebbe a sua volta dovuto incalzare, prevedendo ipotesi di collegamenti da e per la nostra isola rispetto alle necessità di mobilità delle persone e delle merci. Adesso si dovrà agire in emergenza per scongiurare nell'imminente periodo festivo un vuoto di collegamenti che comprometterebbe realmente una grande parte della economia sarda nonché un vero e proprio isolamento». All’attacco anche William Zonca, segretario della UilTrasporti, che annuncia la mobilitazione e chiede un intervento del ministero dei Trasporti e della Regione: «Non possiamo permetterci una ulteriore riduzione dei collegamenti con la penisola perché è a rischio l'economia di un intero territorio. Siano fortemente preoccupati per la riduzione delle possibilità di movimento dei passeggeri e delle merci in Sardegna con questa contrazione delle rotte ed esprimiamo molta preoccupazione per i quasi 500 marittimi i cui posti di lavoro sono messi a rischio da questa presa di posizione di Tirrenia».

Anche la politica fa sentire la sua voce in questa vicenda che vede la Sardegna sempre più penalizzata. Tra i primi il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. «La continuità territoriale deve essere garantita per tutti i cittadini sardi, tutti i giorni dell'anno. Non è una gentile concessione ma un diritto costituzionale spesso e volentieri mortificato da giochi sulla pelle dei normali cittadini. Non entro nel merito della questione, ma giudico inaccettabile che i cittadini sardi vengano praticamente sequestrati, a partire, come dice Tirrenia, dal 1° dicembre. Auspico, nel frattempo che si compiano i passi circa il rinnovo della convenzione che garantisce la continuità territoriale, che venga confermata la sacrosanta possibilità a tutti i cittadini sardi di muoversi come e quando si vuole».

«Sollecitiamo il ministero dei Trasporti affinché si attivi al più presto per il rinnovo della convenzione – aggiunge il sindaco di Tortolì, Massimo Cannas –. Il nostro territorio non può permettersi di perdere questo fondamentale collegamento, il diritto alla mobilità degli ogliastrini non può essere negato».

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